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D.VA. le donne vaticane si associano

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Donne alla riscossa in Vaticano? Sembra di si. Negli ultimi anni il ruolo femminile nel mondo maschile della Santa Sede è stato sempre più significativo, e ora le donne che lavorano per il Papa hanno deciso addirittura di fare una associazione per difendere i loro diritti. Il nome è pretenzioso D.VA, donne in Vaticano, ma anche “diva” come si legge.

In effetti la storia è lunga; Le donne che lavorano in Vaticano sono più di  750, cioè il 19% del totale dei dipendenti del Santo Padre.

La maggior parte ha una qualifica alta e gli stipendi non sono diversi tra uomini e donne.

Ovviamente in Curia i ruoli “alti” sono di appannaggio maschile perché sono riservati ai sacerdoti e vescovi. E sul sacerdozio femminile c’è poco da dire, come ha ripetuto Papa Francesco, è stato detto tutto da Giovanni Paolo II.

La prima donna con un contratto di lavoro in Vaticano l’assunse Benedetto XV. Anna Pezzoli lavorava in Floreria a febbraio del 1915. Poi sono arrivate donne alla Biblioteca Apostolica Vaticana, e ai Musei Vaticani dove Pio XII assunse l’archeologa tedesca Hermine Speier, di fede ebraica, proteggendola dalla persecuzione nazifascista. 

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La massa delle assunzioni arrivò dopo il Concilio Vaticano II, con un regolamento specifico per il congedo di maternità.

Inutile ripercorrere il Magistero con infinite citazioni a favore non solo della uguaglianza, ma delle specificità del “genio femminile” come scrisse Giovanni Paolo II nel 1995. “Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! “.

Benedetto XVI e Francesco non sono stati da meno. Da ricordare che Papa Benedetto ha scelto per la cura della sua casa quattro donne laiche, le Memores Domini, che con i suoi segretari hanno formato una vera comunità di vita.

Dall'estate poi il vice direttore della Sala Stampa è una donna, e i ruoli femminili sono in aumento.

Certo non tutto è stato semplice. La piccola gaffe di Papa Francesco al ritorno dalla Svezia (le donne svedesi sono troppo forti e gli uomini cercano moglie all’estero) ha creato non pochi malumori nel paese scandinavo dove il femminismo è più forte della  religione.

Ma certo la Chiesa non ha bisogno di femminismo. Maria Madre di Dio, Assunta in Cielo, Immacolata, prima tra gli Apostoli, corredentrice e tanto altro è stata sempre al culmine della vita cattolica.

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La Associazione D.VA è comunque una realtà interessante, che riunisce per ora giornaliste e donne di 23 uffici del Vaticano. Insomma si tratta di una  rete di amicizia e solidarietà. “Se l’Associazione è nata- diocono le 12 fondatrici- è perché ci sono ancora problemi e bisogni”. 

Intanto procedono le attività legate a “ Donna Chiesa Mondo” il mensile dell’ Osservatore Romano, che per la settimana prossima, insieme all’ Ordine di Malta, promuove un seminario che intende riunire alcune delle donne attive in Curia, in alcune Congregazioni Religiose, nel settore della sanità e in generale nel mondo cattolico, attualmente impegnate nelle attività di accoglienza dei migranti.