L’incontro annuale degli addetti stampa e portavoce (17-20 giugno) e quello dei Segretari generali delle Conferenze episcopali d’Europa (18-21 giugno) si sono svolti quest’anno in parte congiuntamente a Praga (Repubblica Ceca), su invito di Mons. Tomáš Holub, Segretario Generale della Conferenza episcopale ceca.

Nel corso dei loro lavori, i portavoce e i segretari generali hanno affrontato numerosi temi in parte separatemene e in parte congiuntamente. Di seguito una breve sintesi dei temi affrontati.

La Chiesa e i social media
Le Conferenze episcopali stanno facendo un grande sforzo per comunicare nell’era digitale, in particolare nell’attrezzarsi a un uso corretto delle reti sociali (facebook, twitter…). Gestire il profilo digitale di una persona o di un’istituzione ecclesiale pone delle nuove sfide.  E’ necessario tempestività, un ‘pensare’ fotograficamente o ‘videograficamente’, un atteggiamento dialogante, aperto all’interattività e soprattutto la formazione dei comunicatori. Non ci si improvvisa social media editor, è necessario competenza e professionalità. Non basta infatti avere una pagina facebook, mandare qualche tweet, o riversare contenuti pensati per altri media, per proporre il vangelo di Cristo con un linguaggio moderno e attrattivo. Se l’uso dei social media non è certamente il fine dell’attività degli uffici stampa della Chiesa, è un mezzo e una sfida constante per raggiungere in particolare le giovani generazioni laddove si trovano.

Network intra-ecclesiale
Sinergia, formazione e counselling sono le parole che caratterizzano il rapporto dell’Ufficio “Comunicazione” di una conferenza episcopale con i rispettivi uffici diocesani. Per adempiere al meglio alla comune missione, allo stesso tempo informativa e culturale, sono cresciute le iniziative e gli strumenti messi in campo dalle conferenze episcopali per favorire un rapporto e un dialogo costante e permanente tra struttura centrale e realtà locale. Se le strutture della comunicazione possono a volte essere percepite come un peso per una diocesi - specie dal punto di vista finanziario - l’ufficio nazionale è spesso chiamato ad accompagnare le realtà locali in un cammino di essenzializzazione e condivisione dei mezzi e delle risorse disponibili senza che questo sia fatto a scapito della qualità dell’offerta informativa. Pertanto, sempre più gli uffici nazionali si trovano a essere erogatori di ‘servizi’ con l’offerta di sussidi, corsi formativi e counselling specie nella gestione di situazioni di crisi. Lo scambio sui diversi approcci e soluzioni adottate da parte delle varie conferenze episcopali ha arricchito il dibattito e permesso l’evidenziazione delle buone pratiche.

La trasparenza nella Chiesa
Se la Chiesa – a livello universale – oggi gode di una certa simpatia da parte dell’opinione pubblica, questo non è solo dovuto alla straordinaria capacità comunicativa di Papa Francesco, ma anche alla sua volontà di maggior trasparenza nella Chiesa, in particolare attorno al tema delle finanze e della loro gestione. Partendo dallo studio del caso dello I.O.R., con l’ausilio di due esperti della Communications & Network Consulting, azienda incaricata della comunicazione dello stesso I.O.R, i portavoce si sono confrontati sulle ‘buone pratiche’ da adottare per giungere ad una comunicazione trasparente sulle attività della Chiesa, in particolare in campo economico-finanziario. Tuttavia, se la trasparenza è primaria nel costruire la buona ‘reputazione’ di un’istituzione, e in quanto tale anche della Chiesa, i portavoce hanno ricordato che essa non è in sé un valore, ma piuttosto uno strumento, necessario anche per andare oltre i numerosi preconcetti e ‘leggende metropolitane’ particolarmente in voga allorché si tocca il tema delle finanze della Chiesa.

Giubileo della Misericordia
In video conferenza con il Presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, S.E.Mons. Rino Fisichella, i portavoce si sono soffermati sul Giubileo della Misericordia che Papa Francesco ha indetto con la Bolla d’indizione “Misericordiae Vultus”, verificando gli eventi internazionali già in programma. Il carattere eccezionale di questo Giubileo sta anche nella sua celebrazione che vuole essere, anche e soprattutto, con un forte carattere locale. Gli elementi forniti da Mons. Fisichella serviranno a un maggiore coordinamento e diffusione delle attività internazionali e nazionali.

La riforma delle strutture di comunicazione del Vaticano, Sinodo sulla famiglia e l’Enciclica ‘Laudato si’
Segretari generali e portavoce si sono soffermati su altri tre temi di particolare attualità e importanza per la vita della Chiesa e che toccano direttamente il rapporto tra Santa Sede e Conferenze episcopali.

Con S.E. Mons. Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, hanno affrontato il tema della riforma delle strutture di comunicazione della Santa Sede. Mons. Celli ha presentato le linee guida che hanno ispirato questa riforma facendo presente il cammino di riflessione compiuto e le questioni affrontate. In particolare, i partecipanti si sono soffermati sulla dimensione intra-ecclesiale della comunicazione, tra Santa Sede e Conferenze episcopali, sempre nell’ottica di approfondire e sviluppare, insieme e nel miglior modo possibile, le modalità di annuncio del messaggio della Chiesa universale.

Insieme a P. Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, segretari e portavoce si sono soffermati sulle modalità di svolgimento del prossimo Sinodo dei Vescovi sulla famiglia.

Da parte sua, Mons. Osvaldo Neves de Almeida, Officiale della Segreteria di Stato, ha presentato la nuova enciclica di Papa Francesco ‘Laudato sì’ mettendo in evidenza gli elementi di continuità con il magistero pontificale degli ultimi papi in materia di ecologia e gli elementi di novità.  Spiegando i fondamenti teologici e antropologici di quella che si presenta come una lettera pastorale di dottrina sociale della Chiesa, Mons. Neves de Almeida ha sottolineato il suo essere un fortissimo appello non solo alla conversione personale ma anche a quella politica e sociale.

La Chiesa in Repubblica Ceca
Nel corso dell’incontro, i partecipanti hanno incontrato l’arcivescovo di Praga, il cardinale Dominik Duka OP, e l’arcivescovo emerito di Praga, il cardinale Miloslav Vlk, già Presidente CCEE dal 1993 al 2001, e hanno ricevuto una presentazione sulla Chiesa in Repubblica Ceca e sui mezzi di comunicazioni cattolici.

Il cristianesimo in Europa
Quale è la situazione del cristianesimo in Europa? Siamo forse al suo tramonto, o di fronte a una sua crisi di ‘mezzogiorno’, che potrebbe spaventare o diventare un’opportunità ? si chiedeva Mons. Prof. Tomáš Halik, vincitore del Premio Templeton 2014, intervenendo all’incontro dei Segretari generali. Dopo una profonda riflessione sul tema del cristianesimo nel continente europeo, emerge l’idea che gli europei, anche se dicono no a qualsiasi forma di istituzioni  - e quindi anche alla Chiesa – continuano comunque ad essere ricercatori di Dio. La Chiesa è quindi chiamata a farsi compagna di strada di tutti questi uomini e donne alla ricerca di Dio.

Rapporti delle Conferenze episcopali
Quest’anno, la presentazione dei rapporti delle Conferenze episcopali da parte dei Segretari generali si è svolta a partire da due temi di particolare attualità e urgenza per la Chiesa: la teoria gender e la questione dei rifugiati e richiedenti asilo. Inclusione, compassione e uguaglianze sono i termini che, pur appartenendo al linguaggio ecclesiale, hanno e stanno alimentando il dibattito di quanti usano la teoria gender per promuovere una nuova antropologia che esclude qualsiasi distinzione sessuale naturale, per promuovere l’unione di persone dello stesso sesso e la loro possibilità di filiazione. In questo confronto sociale è importante che la Chiesa sappia entrare in dialogo innanzitutto con i propri fedeli non più disposti a essere a margine del dibattito sociale. Circa la questione dei rifugiati e dei richiedenti asilo, i segretari generali suonano un campanello d’allarme di fronte il crescente ‘egoismo sociale’, alimentato da una politica migratoria incentrata sul tema della sicurezza, presente in molti paesi europei. Anche nella Chiesa, hanno evidenziato i segretari generali, è necessario riprendere una riflessione sulle ragioni etiche che sostengono l’attività e la posizione della Chiesa sul fenomeno migratorio. Benché tutti generalmente riconoscono l’immenso lavoro compiuto dalla Chiesa in questo campo, essa non può sostituirsi agli Stati. Anzi è chiamata ad insistere affinché gli Stati assumano la loro responsabilità nel gestire il fenomeno migratorio e i migranti, rifugiati e richiedenti asilo con dignità e tutelando i loro diritti umani.

Nel corso dei lavori, i Segretari generali del CCEE e della Comece hanno presentato rispettivamente i rapporti delle due istituzioni europee.

L’incontro 2016 dei portavoce si svolgerà in Scozia dal 16 al 19 novembre, mentre quello dei Segretari generali in Germania dal 30 giugno al 3 luglio 2016.

I lavori si sono conclusi domenica 21 giugno con la messa celebrata nella cattedrale di Praga presieduta dal Cardinale Dominik Duka OP.