“Con le intenzioni di messe Acs sostiene un sacerdote ogni nove nel mondo”. Lo annuncia Aiuto alla Chiesa che Soffre, la fondazione di diritto pontificio che in questi giorni apre la nuova campagna “di raccolta di intenzioni di Sante Messe, invitando i propri benefattori a far celebrare delle messe in suffragio dei propri cari, permettendo al tempo stesso ai sacerdoti della Chiesa perseguitata di portar avanti il loro apostolato”.

“Nel 2014 – annuncia la fondazione -, ben 1.219.063 messe sono state celebrate secondo le intenzioni dei benefattori di ACS: una ogni 26 secondi. Il contributo ha permesso di sostenere 35.214 sacerdoti, ovvero uno ogni 9 nel mondo. La maggior parte dei sacerdoti che ne hanno beneficiato si trova in Africa (39,6%), seguita da Asia (24,5%), Europa dell’Est (17,8%), America Latina (16,5%) ed Europa occidentale (1,6%)”.

“In molte aree del mondo - spiega ancora Aiuto alla Chiesa che soffre -  i fedeli non soltanto non hanno modo di contribuire alle necessità della Chiesa, ma dipendono essi stessi dal sostegno economico offerto loro dai sacerdoti. Ecco perché in moltissime diocesi al mondo, le intenzioni di messe mantengono viva la Chiesa”.

Il ringraziamento giunge da tanti vescovi delle “periferie”. Tra questi monsignor Oliver Dashe Doeme, vescovo di Maiduguri nel Nord della Nigeria, tra le diocesi che più soffrono a causa delle violenze della setta islamista: “Siamo profondamente grati per questo fondamentale aiuto che ci giunge in un momento di grande bisogno – ha spiegato il Prelato - , dopo che la nostra diocesi è stata colpita da tremendi attacchi di Boko Haram e che molti dei nostri sacerdoti sono stati costretti a cercare rifugio nella vicina diocesi di Yola”.

“Il vescovo – spiega Aiuto alla Chiesa che soffre - ringrazia la fondazione pontificia per le intenzioni di messe ricevute dai suoi sacerdoti. Da sempre ACS consente ai propri benefattori di richiedere ai sacerdoti della Chiesa sofferente e perseguitata di celebrare messe, tridui, novene e cicli di gregoriane secondo le loro intenzioni. Il contributo che giunge a questi sacerdoti rappresenta in molti casi la loro unica forma di sostentamento”.

I "grazie" giungono dall’Africa, ma anche dalla “martoriata Siria”: monsignor Jean Abdo Arbach, arcivescovo melchita di Homs, Hama e Yabrud, ha scritto ad ACS per testimoniare “quanto questo sostegno sia essenziale per la nostra Chiesa in un momento tanto doloroso come la guerra che stiamo vivendo”.