“In Europa manca il fondamento. Che il Cristianesimo sia la rivoluzione più grande che la storia abbia mai avuto non è un’affermazione da credenti, ma attestata da studiosi di diversa estrazione. Dove il Cristianesimo si offusca, si offusca l’umano: bisogna spogliarsi di quell’abito giacobino vecchio, terribilmente vecchio, ma che condiziona il cammino dei popoli”. Sono le riflessioni del Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Cardinale Angelo Bagnasco, in occasione - la settimana scorsa - dell'incontro con la stampa al termine del Consiglio Episcopale Permanente.

Il porporato lancia dunque l'idea di una Europa che “avrebbe bisogno di una rifondazione culturale”. “La vecchia e stanca Europa - sostiene l'Arcivescovo di Genova - deve essere anzitutto un’Europa delle nazioni, e anche degli Stati: o l’Europa riconosce, senza tecnicismi miopi o interessati, che è il Cristianesimo la cultura da portare al mondo, o altrimenti non so dove andremo a finire".

Secondo il Cardinale Bagnasco, infine, "fa parte della missione dell’Europa richiamare il mondo alla necessità di governare il potere: bisogna saper governare il potere tecnologico, prima che politico, che si sta rivoltando contro l’uomo”.