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Benedetto XVI, la nitida fotografia del Cardinale Bertone

Papa Benedetto XVI ed il Cardinale Tarcisio Bertone |  |  ©ALESSIA GIULIANI/CPP Papa Benedetto XVI ed il Cardinale Tarcisio Bertone | | ©ALESSIA GIULIANI/CPP

Poche persone conoscono bene Benedetto XVI come il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato emerito proprio di Papa Benedetto. Ma non solo: il porporato piemontese è stato anche braccio destro dell’allora Cardinale Joseph Ratzinger alla guida della Congregazione per la Dottrina della Fede. 

Nelle pagine del libro "I miei Papi" il Cardinale Bertone sottolinea la vicinanza tra Papa Benedetto e Giovanni Paolo II, a partire "dall’esperienza diretta del Concilio Vaticano II. Due uomini di Dio appassionati della verità, della libertà, amanti dell’umanità, quindi amici dell’uomo. Per chi conosceva da vicino entrambi, la successione di Joseph Ratzinger a Karol Woytiła era considerata naturale".

Come ha governato la Chiesa Benedetto XVI? Il suo Segretario di Stato parla di una "riforma silenziosa, non appariscente esternamente, ma estremamente efficace. Aveva ed ha il dono del consiglio".

Benedetto è uomo mite e dolce, tuttavia - sottolinea il Cardinale - nell'opera di pulizia della Chiesa è stato chiaro "nella denuncia delle colpe".

Da testimone privilegiato, il Segretario di Stato di Benedetto XVI ne ricorda anche l'impegno sul fronte interreligioso e diplomatico, in particolare verso la Cina. E il Cardinale Bertone sottolinea l'importanza della lettera che il Papa nel 2007 inviò a tutti i cattolici cinesi. 

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Benedetto XVI è stato un Papa che sapeva guardare lontana e la prova ne è l'enciclica Caritas in veritate.  Davanti alla crisi globale - osserva il Cardinale Bertone - "occorreva un’enciclica di natura sociale che entrasse specificatamente nella sfera economica, per offrire al cristiano, ma anche all’uomo di oggi in generale, le basi antropologiche su cui poggiare la propria riflessione e la propria azione umana. Si deve essere particolarmente grati a Benedetto XVI per aver voluto sottolineare il fatto che l’agire economico non è qualcosa di staccato e di alieno dai principi cardine della Dottrina sociale della Chiesa che sono: centralità della persona umana, solidarietà, sussidiarietà, bene comune. Una nota importante è costituita dal fatto che Benedetto XVI invita a restituire il principio del dono, della gratuità, della fraternità, alla sfera pubblica, affermando il primato della relazione sul suo esonero, del legame intersoggettivo sul bene donato, dell’identità personale sull’utile; essi devono poter trovare spazio di espressione ovunque, in qualunque ambito dell’agire umano, ivi compresa l’economia".

Nei ricordi del Cardinale anche i tanti viaggi insieme al Papa. In particolare le GMG di Sydney e Madrid. Il Cardinale Bertone ricorda la decisione di introdurre nel programma delle GMG l'adorazione eucaristica alla presenza del Pontefice: "era impressionante vedere un milione di giovani, nonostante le intemperie, prostrati nell’adorazione eucaristica". 

Nelle pagine dedicate al pontificato di Benedetto XVI non manca poi il riferimento ad una delle piaghe del papato: la fuga di notizie che "addolorò molto il Papa". "Nonostante il clamore mediatico che ha dato spazio alla notizia - osserva il Cardinale - facendo supporre ambigue dietrologie e complotti, Papa Benedetto XVI l’ha vissuto come un episodio oscuro, probabilmente di debolezza della personalità umana, verso cui esprimere la misericordia cristiana". Nel caso poi della remissione della scomunica ai 4 vescovi Lefebvriani, Benedetto XVI dimostrò una "personalità ricca di carità e di fortezza nella fede. Nonostante la fragilità della persona e dell’età, il Signore ha dotato Papa Benedetto XVI di una robustezza davvero eccezionale in senso intellettuale e spirituale".

Il Cardinale Bertone parla infine della rinuncia di Papa Benedetto. Il Segretario di Stato venne informato da Benedetto XVI in persona dell'intenzione di rinunciare al pontificato mesi prima dell'annuncio, l'11 febbraio 2013. Una decisione "tremenda e che portavo con grande sofferenza", confida il porporato. "Man mano che passava il tempo - ricorda il Cardinale Bertone - il Santo Padre non solo non recedeva, ma si confermava nella decisione presa in tutta coscienza davanti al Signore".