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Cardinal Collins: "I lavori del Sinodo, un processo complesso"

Cardinal Christoper Collins | Cardinal Christophe Collins | CC Cardinal Christoper Collins | Cardinal Christophe Collins | CC

Un processo complesso, i cui risultati saranno tutti da vedere. Il Cardinal Christopher Collins, arcivescovo di Toronto, non si sbilancia sulle procedure in corso, né vuole prevedere quale sarà la decisione di Papa Francesco, se redigere una esortazione post-sinodale o se piuttosto lasciare tutto a un documento finale. Da moderatore del Circolo Anglicus D, fa un bilancio di questa prima fase del lavoro sinodale, mentre ci si avvia alla settimana finale.

Eminenza, come procedono i lavori sinodali?

È un percorso molto complesso, siamo tutti coinvolti… vedremo come va a finire, dove ci porta.

Quale è l’opinione generale sull’Instrumentum Laboris che fa da base alla vostra discussione?

Ci sono molti temi da affrontare nel documento. In molti hanno messo in luce che il documento non è chiaro in molti punti, ed è di difficile lettura. Invece dovrebbe essere un testo di aiuto per il popolo di Dio.

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L’impressione è che tutti i gruppi abbiano chiesto una sostanziale riscrittura dell’Instrumentum Laboris. È corretto?

È corretto dire che tutti stanno chiedendo per cambiamenti significativi. Ma è questo il nostro compito. Basta guardare ai differenti rapporti dei circoli minori, che presentano pagine su pagine di commenti al testo, dietro i quali sta una riflessione profonda.

E quali sono le maggiori difficoltà che riscontrate?

Beh, è la complessità dei temi da affrontare, la necessità per ciascuno di noi di essere molto chiaro in quello che vuole descrivere.