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Cardinale Parolin con ACS. Un grande progetto per far rifiorire la cristianità irachena

Conferenza internazionale ACS con Cardinale Pietro Parolin |  | Daniel Ibanez, ACI Group
Conferenza internazionale ACS con Cardinale Pietro Parolin | | Daniel Ibanez, ACI Group
Conferenza internazionale ACS |  | Daniel Ibanez, ACI Group
Conferenza internazionale ACS | | Daniel Ibanez, ACI Group

La conferenza internazionale di ACS a Roma “Iraq, ritorno alle origini” ha un grande progetto: far rifiorire la cristianità irachena. A sostenere e ad esporre la nobile iniziativa, presso Pontificia Università Lateranense di Roma, il Segretario di Stato Vaticano, il Cardinale Pietro Parolin e il Presidente internazionale di ACS, il cardinale Mauro Piacenza.

Il Progetto esposto prevede la di ricostruzione di 13.000 case danneggiate o distrutte dall’ISIS nei villaggi cristiani della Piana di Ninive. Si tratta di un vero e proprio “Piano Marshall”, il cui costo stimato è di oltre 250 milioni di dollari, e il cui scopo è riportare le famiglie cristiane di quell’area nelle loro abitazioni, abbandonate a seguito dell’aggressione dei jihadisti.

La Conferenza internazionale di ACS ha ospitato per questo eminenti rappresentanti della Santa Sede e delle Chiese irachene: Il Segretario di Stato Pietro Parolin descrive la posizione del Vaticano in merito alla situazione dei cristiani in Iraq e nell’intero Medio Oriente.

Poi l’analisi regionale di monsignor Martin Ortega, Nunzio apostolico in Iraq e Giordania, e gli aggiornamenti e le testimonianze del Patriarca caldeo di Babilonia Louis Raphaël I Sako, dell’Arcivescovo siro-cattolico di Mosul, mons. Yohanna Petros Mouche, del Metropolita siro-ortodosso di Mosul, Kirkuk e del Kurdistan, Nicodemus Daoud Matti Sharaf.

“Siamo tutti consapevoli – commenta il Segretario di Stato Parolin alla conferenza – che i conflitti e le tensioni degli ultimi anni mettono a rischio la sopravvivenza dei cristiani e la possibilità di un Medio Oriente inteso come luogo di convivenza di persone e popoli appartenenti a diversi gruppi religiosi e etnici. Pertanto la Santa Sede ribadisce continuamente: l’importanza di tutelare la presenza e i diritti dei cristiani attraverso strumenti giuridici adeguati; il diritto al ritorno degli sfollati e dei rifugiati, assicurando adeguate condizioni di sicurezza; il rispetto della libertà religiosa e, soprattutto, l’importanza dell’applicazione del concetto di cittadinanza, che implica uguaglianza nei diritti e nei doveri. Inoltre, bisogna affrontare il fenomeno del terrorismo nelle sue cause e favorire il dialogo interreligioso, la conoscenze reciproca e l’educazione”.

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Il Cardinale Segretario di Stato esprime un sincero apprezzamento per il sostegno che ACS ha offerto alle tante famiglie cristiane nei tre anni trascorsi dall’invasione dell’ISIS. Per il Cardinale Parolin infatti “ la ricostruzione delle case e dei villaggi è il primo e fondamentale requisito per avviare il rientro dei cristiani nelle proprie terre”.

Infine per il Segretario di Stato è “significativo” che il Progetto in parola venga realizzato con il coinvolgimento dei rappresentati delle tre Chiese, Caldea, Siro – ortodossa e Siro cattolica. “Un segno tangibile di unità nella carità”, commenta il Cardinale Parolin.

“La realizzazione del progetto avrà un impatto positivo su tre fronti”, commentano Alfredo Mantovano e Alessandro Monteduro, rispettivamente Presidente e Direttore di ACS-Italia. “Anzitutto maggiore libertà religiosa, perché non si possono alimentare dibattiti su libertà di rango inferiore quando viene calpestato questo diritto fondamentale; poi contrasto al terrorismo, perché alla prevenzione e alla repressione deve accompagnarsi anche il prosciugamento del brodo di coltura del radicalismo islamico, obiettivo favorito dall’auspicato ritorno della pacifica comunità cristiana nella Piana di Ninive; infine riduzione della pressione migratoria, perché i cristiani iracheni desiderano vivere in patria, non diventare coattivamente migranti.”.