Un incoraggiamento alla gente di Santa Maria di Lueca, ma soprattutto ai giovani “provenienti dai Paesi che si affacciano sul Mediterrane” per “considerare la presenza di tanti fratelli e sorelle migranti un’opportunità di crescita umana, di incontro e di dialogo, come anche un’occasione per annunciare e testimoniare il Vangelo della carità”.

Sono le parole con cui Papa Francesco ha voluto farsi presente all’evento che la scorsa settimana ha riunito 250 giovani europei e provenienti da Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo. L’evento internazionale #cartadileuca.1 – Mediterraneo, un porto di fraternità”, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, è promosso dalla Fondazione di partecipazione “Parco culturale ecclesiale Terre del Capo di Leuca – De Finibus Terrae”, espressione della diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca. FOCSIV è partner dell’iniziativa, insieme a Regione Puglia, “Fondazione Migrantes”, Comunità di Sant’Egidio, Banca Etica ed altre istituzioni nazionali e territoriali.

E si è arrivati alla sottoscrizione di un documento, la #cartadileuca, un appello rivolto a governanti e decisori politici a fare del Mare Nostrum un “porto di fraternità”, un’arca di pace. Un appello a costruire non più muri, ma ponti tra le due sponde del Mediterraneo, una dichiarazione di “volontà a contribuire per custodire, ricostruire e collegare ponti che colleghino i Paesi del Mediterraneo in una grande Arca di Pace, tenda dei figli di un’unica umanità, discendenza della stessa famiglia di Abramo.”  Un vero appello “alle nazioni perché collaborino nel progetto di strategie di valorizzazione delle ricchezze materiali e spirituali, nella logica della solidarietà, in cui chi è più ricco senta la responsabilità di sostenere concretamente chi è più povero”.