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Chiediamo a Dio di essere liberi dall'idolatria del denaro

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“Prima domanda: ‘Do?’. Seconda: ‘Quanto do?’. Terza domanda: ‘Come do? Come dà Gesù, con la carezza dell’amore o come chi paga una tassa? Come do?’. Sono le tre domande che il Papa propone all’ esame di coscienza di tutti e che ha presentato ai partecipanti alla messa della mattina nella cappella di Casa Santa Marta.

“L’attaccamento alle ricchezze è un’idolatria”, ricoeda il Papa commentando le letture del giorno ma Gesù non è contro le ricchezze ma mette in guardia dal porre la propria sicurezza nel denaro che può fare della “religione un’agenzia di assicurazioni”.

Poi un esempio: le discussioni tra fratelli per le eredità: “Ma pensiamo noi a quante famiglie conosciamo che hanno litigato, litigano, non si salutano, si odiano per un’eredità. E questo è uno dei casi. Più importante non è l’amore della famiglia, l’amore dei figli, dei fratelli, dei genitori, no, sono i soldi. E questo distrugge. Anche le guerre, le guerre che oggi noi vediamo. Ma sì, c’è un ideale, ma dietro ci sono i soldi: i soldi dei trafficanti di armi, i soldi di quelli che approfittano della guerra. E questa è una famiglia, ma tutti – sono sicuro – tutti conosciamo almeno una famiglia divisa così. E Gesù è chiaro: ‘Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia: è pericoloso’. La cupidigia. Perché ci dà questa sicurezza che non è vera e ti porta sì a pregare – tu puoi pregare, andare in Chiesa – ma anche ad avere il cuore attaccato, e alla fine finisce male”.

Il Papa poi commenta la sete dell’attaccamento alle ricchezze che, dice “non finisce mai. Se tu hai il cuore attaccato alla ricchezza - quando ne hai tante - ne vuoi di più. E questo è il dio della persona che è attaccata alle ricchezze”.

La strada della salvezza allora è quelle delle Beatitudini e, il segno che non siamo “in questo peccato di idolatria” è fare l’elemosina, è dare “a quelli che hanno bisogno” e dare non il superfluo ma quello che mi costa “qualche privazione” perché forse “è necessario per me”. E il Papa conclude: “Chiediamo al Signore la grazia di essere liberi da questa idolatria, l’attaccamento alle ricchezze; la grazia di guardare Lui, tanto ricco nel suo amore e tanto ricco nella sua generosità, nella sua misericordia; e la grazia di aiutare gli altri con l’esercizio dell’elemosina, ma come lo fa Lui.”

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