L’ Ungheria si mobilita per l’ Ucraina. Miklós Soltész, sottosegretario di Stato per i Rapporti con la Chiesa, le Minoranze Etniche e la Società Civile del Ministero delle Risorse Umane in una conferenza stampa nella sede del Consiglio Ecumenico delle Chiese di Ungheria ha spiegato che il Consiglio caritativo del Ministero ha organizzato una raccolta in oltre 200 supermercati del paese e ha sottolineato che scopo dell’iniziativa, in concomitanza con la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, è inviare alimenti a lunga conservazione, detersivi, prodotti farmaceutici e altri beni di prima necessità, nella Transcarpazia e in altre regioni dell’Ucraina.

La situazione per le famiglie infatti diventa sempre più difficile a causa dell’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità e del consumo energetico, e in Transcarpazia diventa sempre più difficile affrontare le spese quotidiane, specialmente durante l’inverno. Alla raccolta straordinaria hanno aderito i membri del Consiglio Caritativo del governo ungherese (Caritas Cattolica, Caritas Ecumenica, Associazione Caritativa Ungherese dell'Ordine di Malta, Caritas della Chiesa Riformata di Ungheria, Croce Rossa Ungherese, Caritas Ungherese dei Battisti, Giovanniti, Caritas San Luca della Chiesa Greco-cattolica in Ungheria e Comunità ebraica unita d’Ungheria) che oltre alle donazioni in denaro raccoglieranno le offerte di produttori e distributori. Mons. Antal Spányi, vescovo di Székesfehérvár, presidente della Caritas Cattolica ha spiegato che l’aiuto del Consiglio Caritativo fornito l’anno scorso all’Ucraina ha mostrato che si tratta di una “strada percorribile”. “Abbiamo costatato che le donazioni, che hanno riempito otto camion, talvolta hanno salvato una vita – ha detto il presule –. I nostri giorni sono caratterizzati da brutte notizie. Sia una buona notizia la solidarietà, la generosità, l’attenzione agli altri, la messa in atto di quell’amore al quale Cristo ci chiama e ci obbliga”.

József Steinbach, vescovo della Chiesa Riformata di Ungheria, presidente del Consiglio Ecumenico delle Chiese in Ungheria, ha ricordato che la maggior parte dei 130 mila ungheresi della Transcarpazia è della Chiesa Riformata e che la loro determinazione ad affrontare con coraggio la situazione difficile è esemplare e stimola altri connazionali a rimanere nella terra natia, sperando in un futuro migliore. Mihajlo Junger, incaricato degli Affari ad interim dell’ambasciata ucraina a Budapest, ha ringraziato l’Ungheria per gli aiuti che complessivamente ammontano ad oltre tre milioni di dollari ed ha rilevato l’importanza della collaborazione tra cristiani d’oriente e d’occidente.