“In Italia ci troviamo in un momento di grande smarrimento dell’opinione pubblica, in cui le ragioni della protesta sono sacrosante. A questo le Istituzioni non possono rispondere con la propaganda, ma devono invece replicare sviluppando un dialogo, cioè motivando le ragioni delle scelte e cercando di coinvolgere, affinché queste scelte siano per il bene comune”. Molto netta la presa di posizione del rettore della Lumsa, Francesco Bonini , che ieri ha ospitato nell’Ateneo i lavori del Convegno “Comunicazione istituzionale 3.0 – La qualità della comunicazione per la democrazia di un Paese".

Analizzando i trend del settore, si è detto che la comunicazione delle Istituzioni, “deve svilupparsi attraverso processi di relazione diretti e trasparenti con la collettività”.

Ha parlato della comunicazione ecclesiale, Domenico Delle Foglie, che ha messo in luce come “ogni mattina il Papa manda un tweet al mondo, chi lo segue nel suo ragionamento sa bene cosa vuole dire e dove vuole portarci. Lo fa quando celebra la messa a Santa Marta, dove ricopre il ruolo di parroco del mondo”. “L‘obiettivo di Francesco – ha detto ancora - è quello di creare un ambiente comunicazionale adatto ad accogliere il messaggio della Chiesa, sapendo di andare incontro anche ad incidenti di percorso”.

Tanti gli interventi di esponenti di spicco del mondo mediatico. Per l’editorialista Maurizio Capara quello della comunicazione istituzionale “è un mondo che deve aiutare sempre di più ad aprire le possibilità di accesso dei cittadini all’esercizio dei propri diritti, quindi è uno strumento di democrazia, che poi si esprime in altre forme, che sono il voto, il libero dibattito, però è indubbiamente funzionale al buon funzionamento della democrazia”.

Per l’editorialista Stefano Folli, “La qualità della democrazia dipende moltissimo oggi in tutto l’Occidente anche dalla qualità del rapporto tra Istituzioni e organi di stampa”.