Tra i tanti motivi che hanno portato alla defezione Chiese ortodosse di Antiochia, Bulgaria, Mosca e Georgia al Concilio panortodosso ve ne sono due in particolare che meritano di essere elencati.

Il Patriarcato di Antiochia non si è presentato a Creta per un contrasto politico con la Chiesa di Gerusalemme: questo riguarda la giurisdizione del territorio del Qatar dove il Patriarca di Gerusalemme ha nominato un metropolita nell’emirato del Golfo Persico, suscitando l’ira del capo della Chiesa di Antiochia. Il territorio del Qatar infatti sarebbe sotto il controllo di Antiochia.

L’assenza della Chiesa Georgiana è invece dovuta alla netta contrarietà al dialogo ecumenico. A Tbilisi si rifiuta l’idea che anche le altre comunità cristiane non ortodosse possano essere considerate Chiese. E l'impegno del Patriarca Ecumenico Bartolomeo sul fronte del dialogo con Roma ha fatto arrivare alcuni esponenti ortodossi georgiani a parlare perfino di eresia. E dietro questa intransigenza si nascondono le comunità monastiche del Monte Athos, che sono sotto la giurisdizione diretta di Bartolomeo. 

Intanto a Creta i dieci capi delle Chiese ortodosse presenti al Concilio continuano a discutere e a lavorare. La chiusura del Concilio è prevista per il prossimo 27 giugno.