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Cristiani perseguitati. Caritas dedica un dossier

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L’ultimo dossier della Caritas tratta di “Perseguitati. Cristiani e minoranze nella morsa fra terrorismo e migrazioni forzate”. Un titolo che ripercorre una triste cronaca in tanti Paesi del mondo, un vero dramma per gli oltre 100 milioni di cristiani vittime di discriminazioni, persecuzioni e violenze, che giungono in tanti casi a compromettere la stessa vita.

“Il Dossier di Caritas Italiana ha un duplice obiettivo – si legge nella nota stampa diramata per la presentazione -: fare luce sulle cause di questa persecuzione dei cristiani nel mondo tenendo conto delle variabili economiche, culturali e geopolitiche dei singoli paesi coinvolti, e, al tempo stesso, dare voce alle testimonianze silenziose dei tanti cristiani che continuano a custodire la fede a rischio della propria vita”.

“Nel testo – spiegano ancora da Caritas Italiana - si evidenzia anche come spesso le cosiddette guerre di religione nascondono precisi interessi politici ed egemonici e rilancia con la concretezza dei fatti il volto riconciliato delle differenze religiose, come non cessano di testimoniare le Caritas del Medio Oriente dove sempre più cristiani e musulmani lavorano insieme”.

Proprio nel martoriato Medio Oriente, per esempio, “La Chiesa locale si è subito mobilitata dando accoglienza nei cortili, nelle chiese e in ogni spazio disponibile”, ha spiegato il direttore di Caritas Italiana, don Francesco Soddu, ricordando la visita fatta insieme al Segretario Generale della Cei, S.E. Mons. Nunzio Galantino, lo scorso ottobre ai campi profughi ad Erbil.

Visita giunta dopo la giornata di preghiera, promossa il 15 agosto, giorno dell’Assunzione. Lo stesso “Papa Francesco è più volte tornato sulla questione – ricordano da Caritas -. Al termine dell’Angelus del 15 marzo scorso ha quasi gridato: ‘Chiedo che la persecuzione contro i cristiani, che il mondo cerca di nascondere, finisca e ci sia la pace’”.

Dopo la la missione l’impegno di Caritas Italiana si è concentrato su progetti di assistenza nelle diocesi di Erbil e Dohuk con un grande programma di gemellaggi per oltre un milione di euro a favore di 13 mila famiglie di cristiani e della minoranza degli yazidi, costrette a fuggire dai loro luoghi di residenza. Dal 2003 a oggi il sostegno economico di Caritas Italiana ai progetti di Caritas Iraq e della rete delle organizzazioni collegate alla Chiesa locale è stato di 3,3 milioni di euro.

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Anche la stessa pubblicazione a fine luglio, spiegano da Caritas italiana, “vuole ricordare l‘irruzione un anno fa degli uomini dell’Isis a Mossul e l‘inizio un esodo che in poche settimane portò più di un milione di persone a rifugiarsi nella regione irachena del Kurdistan, cristiani, yazidi e altre minoranze, accolte in particolare nella regione di Erbil, Dohuk e Zakho”. Solo in Corea del Nord ci sono tra 50 e 70mila cristiani in campi di detenzione. Poi ci sono la Somalia, l’Iraq, la Siria, l’Afghanistan, il Sudan e l’Iran, dove i cristiani sono perseguitati con più intensità. Da novembre 2013 al 31 ottobre 2014, si calcola che i cristiani uccisi per ragioni strettamente legate alla loro fede sono stati 4.344, mentre le chiese attaccate per la stessa ragione sono state 1.062. Una barbarie che peraltro colpisce molte altre minoranze religiose ed etniche e che rivela un preoccupante aumento dell’intolleranza, non solo nel Medio Oriente teatro dei conflitti in Siria e in Iraq e dell’affacciarsi delle milizie dell’Isis.