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Cuba, la Chiesa, e le chiese una storia che rinasce

L'arrivo di Giovanni Paolo II a Cuba nel 1988 |  | @Korazym.org L'arrivo di Giovanni Paolo II a Cuba nel 1988 | | @Korazym.org

Dal 1959 non si costruivano più chiese a Cuba, ma lo scorso febbraio a Sandino sono ripresi i lavori  di un edificio interrotti proprio nel 1959, allo scoppio della rivoluzione castrista. Il vescovo di Pinar del Rìo, Monsignore Jorge Serpa ha spiegato che con il contributo donato dai fedeli della Chiesa St. Lowrence di Tampa (Florida) sarà possibile riprendere i lavori interrotti. Padre Cirilo Castro parroco di Sandino ha commentato: “Finalmente avremo la nostra Chiesa dopo tanti anni!”.

Negli anni cupi del castrismo a Cuba il cristianesimo è stato perseguitato con violenza. Molti presti sono stati mandati in quelli che si chiamavano “campi di rieducazione” e non si poteva celebrare liberamente nessuna funzione. Ma via via, con la fine dell’ Unione Sovietica, anche i cubani hanno ceduto. Un lavoro lungo di trattative per la Chiesa cattolica fin dagli anni’80 a portato, grazie alle visite di due Pontefici, a risultati incoraggianti. In questi ultimi mesi diversi progetti per costruire nuove chiese sono stati autorizzati dal governo. Fra queste la più importante e significativa sarà edificata a La Habana dedicata a San Giovanni Paolo II. La realizzazione di quest’opera sarà possibile grazie al sostegno generoso della Parrocchia italiana, La Sacra Famiglia di Palmi.

L’arcivescovo della capitale Cardinale Ortega, qualche mese ha presieduto la cerimonia della benedizione della prima pietra ricordando che i terreni sono stati donati dallo Stato. É il primo tempio costruito a Cuba dal 1959 in poi ex novo. Il cardinale Ortega ha ricordato anche che nella costruzione saranno usate diverse strutture dell’altare sul quale Papa Benedetto XVI celebrò la messa in Piazza della Rivoluzione nel 2012.

I vescovi di Cuba dagli anni ’80 hanno potuto incontrarsi e preparare dei piani pastorali. Nel 1986 l’Incontro Nazionale Ecclesiale Cubano è stato il primo frutto della Riflessione delle comunità cattoliche dell’Isola. Cinque anni con la partecipazione di tutte le componenti della Chiesa cattolica di Cuba. Un passo importante nella vita cristiana cubana che creò una possibilità di dialogo con le realtà sociali, e un rilancio della evangelizzazione.

A Cuba l’ateismo di Stato è stato abolito da Fidel Castro nel 1992 e oggi è la Costituzione a garantire il rispetto della libertà religiosa e a precisare la natura laica dello Stato. Almeno sulla carta, perché questo diritto costituzionale non ha ancora leggi o disposizioni e le chiese presenti a Cuba fanno fatica a far valere i propri diritti.

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A Cuba il 60 per cento della popolazione sembra sia battezzata, ma i dati sono poco attendibili e la pratica religiosa è bassa. Nel 1988 quando arrivò Giovanni Paolo II su 11 milioni di cubani, appena 150.000 andavano a messa. Piano piano la pratica è aumentata e il sentimento religioso è cresciuto con la visita di Benedetto XVI. Il Venerdì Santo e Natale sono festivi, cosa non da poco.

Ma Cuba non è solo e semplicemente cristiana. Il sincretismo religioso, la “Santeria” e i culti pagani sono molto diffusi. Gli “orisha”, idoli di origine africana, si mischiano per molti cubani con alcuni riti ed alcuni santi della religione cristiana. Per entrare nella “Santeria” invece bisogna essere battezzati nella Chiesa cattolica poi un santero individua le persone che hanno delle caratteristiche tali per essere avviate a un cammino spirituale.

Il luogo sacro più importante dell’ isola è il santuario della Madonna del Cobre, una località conosciuta dal XVI secolo per la sua montagna, “Cardenillo”, ricca di rame  “cobre” in spagnolo.

La cittadina fu fondata ufficialmente nel 1599 per volere della famiglia reale spagnola. Nel 1601 El Cobre vide la sua prima Chiesa dove fu collocata un’immagine di “Nuestra Señora Guía Madre de Dios” portata da Illescas. Nel 1620 El Cobre fu dichiarato Municipio e il suo primo sindaco fu Juan de Eguiluz. Fu l’epoca anche dei primi scontri tra “cobreros”  e schiavi da un lato e “asentistas” proprietari delle terre dall’altro. Il 1853 segna l’anno della più alta estrazione di rame nel XIX secolo. La linea ferroviaria da El Cobre a Santiago di Cuba (inaugurata nel novembre 1844) rinforzò la crescita e l’importanza del porto della città. Anni dopo, l’arrivo di migranti francesi, espulsi da Haiti, avvia un radicale cambiamento della regione poiché i nuovi coloni si dedicano sostanzialmente alla coltivazione del caffè. Nascono i grandi “cafetales”, molti dei quali oggi sono nell’elenco del Patrimonio mondiale dell’Unesco. Gli abitanti de El Cobre, tra cui figure di grande rilievo, presero parte alla lotta contro il regime di Fulgencio Batista dando appoggio rilevante ai combattenti di Santiago di Cuba.

Oggi il santuario è mete di pellegrinaggi e i cubani – credenti e non credenti – serbano grande amore e affetto per la “Caridad del Cobre”, Patrona di Cuba, e “Madre” delle lotte indipendentiste nazionali, e quindi Essa rappresenta un forte simbolo di coesione nazionale tanto patriottico quanto religioso. Oggi inoltre la Virgen è invocata anche come simbolo di riconciliazione fra tutti i cubani.

Dal 28 agosto del 2014 una copia della immagine è nei Giardini Vaticani lungo la via Pio XI, vicino alla torre di San Giovanni.

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