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Egitto, una Chiesa cattolica e sette riti nella comunità fondata da San Marco

Il mosaico absidale della chiesa del monastero di santa Caterina al Sinai del VI secolo  |  | pd Il mosaico absidale della chiesa del monastero di santa Caterina al Sinai del VI secolo | | pd

Una delle particolarità della Chiesa cattolica in Egitto è che comprende comunità di sette riti diversi: la copta, che è maggioritaria, la  latina, la armena, la maronita, la siro-cattolica, la caldea e la greco-melchita.

Nel 1969, nasce la Assemblea della Gerarchia Cattolica in Egitto che riunisce  i vescovi di tutti i riti e il Consiglio dei Superiori Generali e l’Unione delle Superiori Maggiori d’Egitto. La sigla AHCE viene dal francese Assemblée de la Hiérarchie Catholique d'Egypte. La Assemblea, una sorta di Conferenza Episcopale, è  parte del Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar, il SECAM, i cui Statuti sono stati approvati dalla Santa Sede nel 1992.

Il presidente della Assemblea è  Abramo Isacco Sedrak, Patriarca  di Alessandria dei Copti cattolici, presidente del Sinodo della Chiesa copta, e membro del Consiglio dei patriarchi cattolici d'Oriente (CPCO). I cattolici copti hanno alcune eparchie suffraganee, diocesi: Assiut con  Kyrillos Kamal William Samaan, Ismailia con  Makarios Tewfik, Luxor con  Emmanuel Bisahy presidente del comitato per la organizzazione del viaggio del Papa. E poi  Minya cn Botros Fahim Awad Hanna e Sohag con Youssef Aboul-Kheir, e Giza al momento vacante.

La Chiesa cattolica Greco- Melchita  ha l’ Arcieparchia di Alessandria dei Melchiti con  Georges Bakar, la Chiesa Caldea ha l’ Eparchia del Cairo dei Caldei (suffraganea del patriarcato di Babilonia), al momento vacante. I maroniti cattolici fanno capo all’ Eparchia del Cairo dei Maroniti (suffraganea del patriarcato di Antiochia dei Maroniti) con Georges Chihane. I Siro- Cattolici hanno l’ Eparchia del Cairo dei Siri che dipende direttamente dalla Santa Sede con Clément-Joseph Hannouche. Infine i cattolici  di rito latino fanno riferimento al Vicariato apostolico di Alessandria d’Egitto con Adel Zaky. OFM.

La evangelizzazione dell’ Egitto ha origine nella predicazione dell’evangelista Marco, morto agli inizia degli anni 60 martire ad Alessandria. Il martirio sembra la cifra della storia del cristianesimo nelle terra che vide Gesù nei suoi primissimi anni di vita. Grande era la presenza ebraica infatti nel paese nonostante l’esodo dei tempi di Mosè. Il cristianesimo si diffuse rapidamente, e lo dimostrano copie del Nuovo Testamento e un frammento del Vangelo di Giovanni in lingua copta, risalenti al II secolo. Ad Alessandria, diventata dopo Roma la seconda Sede per ordine d’importanza, fu fondata quella che è considerata la prima Scuola di Catechesi della cristianità nel II secolo. Tra i maestri: Atenagora, Clemente, Didimo, Origene e illustri visitatori come San Girolamo. Nel IV secolo cominciò a diffondersi il monachesimo: molti dei primi monaci morirono martiri.

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Nel V secolo la Chiesa Copta ( copto significa egiziano) si separò insieme ad altre Chiese orientali dalla Chiesa Latina e Greca per il rifiuto delle conclusioni del  Concilio di Calcedonia, convocato nel 451, nel quale fu condannato il monofisismo, la dottrina eretica di Eutiche che riconosceva in Gesù Cristo una sola natura, quella divina, negando quella umana. Con l’arrivo degli arabi l’Egitto subì un progressivo processo di arabizzazione e islamizzazione che, a partire dal IX secolo, fece dei cristiani una minoranza perseguitata, ma sempre molto presente.

Dal XIII secolo la cura pastorale dei cattolici europei stabiliti nel Paese fu affidata ai Frati Minori di Terra Santa.

Ma solo nel 1839 fu costituito il Vicariato apostolico di Egitto direttamente soggetto alla Santa Sede, che nel 1951 ha assunto il titolo di Alessadria di Egitto, al quale il 30 novembre 1987 sono stati uniti i titoli di Eliopoli di Egitto e di Port-Said.

La formazione delle prime comunità cattoliche copte in Egitto risale al XVII secolo e fu il frutto della predicazione dei Francescani che nel 1630 fondarono una missione al Cairo, seguiti nel 1675 dai Gesuiti. Nel 1824 la Santa Sede creò un patriarcato per i cattolici copti, che però esisteva soltanto sulla carta. Il patriarcato fu ristabilito nel 1895 da Papa Leone XIII con la lettera apostolica "Christi Domini". Agli inizi del XX secolo il numero di cattolici copti cominciò a crescere, diventando la principale comunità cattolica in Egitto. 

La Santa Sede intrattiene rapporti diplomatici con l’Egitto dal 23 agosto 1947. Nel 1966 è stata istituita la nunziatura apostolica della Repubblica Araba Unita, divenuta nunziatura apostolica dell'Egitto nel 1971.

Il Paese è stato visitato da Giovanni Paolo II nel 2000 nel suo pellegrinaggio giubilare al Monte Sinai sulle orme di Mosè e della Sacra Famiglia, era il 90° Viaggio internazionale, ma non ci fu nessun incontro con la popolazione.

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