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Giubileo, in Vaticano è tutto pronto anche se Roma resta indietro

Monsignor Rino Fisichella |  | Daniel Ibanez/CNA Monsignor Rino Fisichella | | Daniel Ibanez/CNA

Saranno 800 i missionari della misericordia che potranno confessare i cinque peccati riservati al Papa. E dal giorno delle ceneri, con un mandato speciale, potranno essere invitati a partecipare a celebrazioni speciali per il Giubileo.

I vescovi non hanno il potere di dare questo mandato, ma hanno la possibilità per mandato del Papa di poter dare la Benedizione Papale nella Santa Messa di apertura della Porta Santa e in quella della sua chiusura al termine dell’Anno Santo nelle proprie diocesi.

E per chi verrà a Roma però ci sarà un attestato speciale da ritirare al centro di accoglienza dei pellegrini organizzato dal Pontifico Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione.

Sono alcuni dei momenti spirituali importanti per il Giubileo straordinario voluto da Papa Francesco, uno spettacolo di porte che si spalancano.

Il Papa compirà una serie di gesti di misericordia in forma privata, uno ogni venerdi, incontri personali.

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Ma soprattutto ci saranno degli eventi religiosi e anche dei momenti di riflessione e spettacolo come la proiezione di foto di grandi fotografi sui temi della misericordia sulla cupola di San Pietro la sera dell’ 8 dicembre.

Non si parla ancora di numeri di pellegrini, ma dei volontari si sa che saranno già da subito un centinao ogni giorno ma arriveranno anche a 1000 per i grandi eventi.

Le informazioni come ha ricordato l’ arcivescovo Fisichella, sono tutte obi line in 7 lingue sui siti ufficiali www.mi.va e Vatimecum.

Pronti anche i sussidi cartacei una collana in 10 lingue tra cui l’ucraino e il coreano. La celebrazione dell’apertura della Porta Santa di san Pietro si svolgerà in Piazza san Pietro a partire dalle ore 9.30, come spiega l'arcivescovo Fisichella: “Sarà introdotta dalla lettura di alcuni brani delle quattro costituzioni conciliari (Dei Verbum, Lumen gentium, Sacrosanctum concilium e Gaudium et spes), e da due brani rispettivamente di Unitatis redintegratio sull’ecumenismo e Dignitatis humanae sulla libertà religiosa. In quella data ricorre il cinquantesimo anniversario della conclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II. La lettura di questi brani intende far ripercorrere il profondo insegnamento derivato da quell’evento e la sua grande attualità per la vita della Chiesa.” Inoltre “la celebrazione eucaristica vedrà portare processionalmente l’Evangeliario preparato appositamente per il Giubileo da p. Rupnik ed edito dalla San Paolo. Un’opera d’arte che vede riprodotto in mosaico sulla copertina il logo del Giubileo. L’Evangeliario sarà deposto sullo stesso tronetto che durante tutte le sessioni del Concilio era posto all’altare della basilica di san Pietro per rendere evidente a tutti il primato della Parola di Dio.”

Ci saranno poi le aprture delle porte della altre basiliche il 13 dicembre da parte del Papa: “Papa Francesco aprirà la Porta Santa della sua Cattedrale di Roma, San Giovanni in Laterano con la celebrazione alle 9.30 e poi un grande gesto il 18 dicembre quando il Papa aprirà la Porta della Misericordia all’Ostello “Don Luigi Di Liegro”, della Caritas di Roma in via Marsala. Tutto pronto poi per la assistenza medica per i pellegrini in Piazza San Pietro con sussudi per i non vedenti e per i disabili.

Da ricordare che l’Anno Santo della Misericordia, è il primo dell’era di internet e dei social media. Tra le iniziative da ricordare anche quella del CENSIS “Misericordia 2016, Le Periferie al Centro” un modo di promuovere un programma sul tema della misericordia, “per cercare di capire che cosa voglia dire oggi, nella società, nell’economia e nell’accoglienza dell’altro, essere misericordiosi, farsi carico delle difficoltà altrui, riportando al centro ciò che il mondo contemporaneo emargina e spinge in periferia. “Sarà un momento forte per tutta la Chiesa - ha detto Fisichella- per ricordare che la misericordia è l’essenza del suo annuncio nel mondo e per rendere ogni credente strumento tangibile della tenerezza di Dio. Come ha scritto Papa Francesco: “Nelle nostre parrocchie, nelle comunità, nelle associazioni e nei movimenti, insomma, dovunque vi siano dei cristiani, chiunque deve poter trovare un’oasi di misericordia” (n. 12)”

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Nessun problema per la sicuerezza dice l’arcivescovo, che ha ricordato che delle 130 opere previste per Roma in questa occasione ne sono state realizzate dall’ Italia una trentina. “Abbbio chiesto marciapiedi più grandi per gli itinerari giubilari, vicono alla chiese di San Giovanni dei Fiorentini, La Chiesa Nuova e San Salvatore in Lauro, ma non saranno pronti fino alla fine di dicembre e addirittura e gennaio. Il commissario straordinario deve recuperare a marce forzate il tempo perduto.”