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Govindo, un dono di Madre Teresa e la sua famiglia italiana

La copertina del libro  |  | Edizioni San Paolo La copertina del libro | | Edizioni San Paolo

Come si accoglie un dono quando è un dono difficile? Govindo è stato un dono di Madre Teresa, e una sfida di amore per la famiglia di due giornalisti italiani.

Il racconto di Marina Ricci, per anni vaticanista del TG5, si legge come un romanzo, tutto d’un fiato. Ci sono le paure di tutte le mamme che lavorano, i dubbi e gli entusiasmi davanti a una scelta grande, ad una scelta di che ti porta lontano dalla “zona di conforto” della vita che ti sei scelta che, anche se complicata, è gestibile.

Per Marina e la sua famiglia l’incontro con le suore di Madre Teresa e con Govindo, un bimbo da amare ancora di più perché malato, molto malato.

Come entra Govindo in una famiglia, come ne diventa il centro, come lascia nel cuore di ognuno qualcosa di unico, come vive oggi che il suo corpicino non c’è più?

Marina lo racconta, racconta, i dubbi, i timori, le gioie, la nostalgia, un percorso dell’anima che è cammino di fede, che mette alla prova la fede. Perché quando si è di fronte allo straordinario la fede  è messa alla prova, ma poi diventa più forte, più gioiosa.

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Il libro che Marina Ricci ha scritto “ Govindo il dono di Madre Teresa”, edito da San Paolo, è in questo momento prima della canonizzazione un modo per ricordare che i miracoli di Madre Teresa non sono solo quelli riconosciuti, bollati, inseriti nella Positio. Ce ne sono tanti di più, sono i bambini che hanno vissuto grazia lei, quelli che hanno conosciuto l’amore di una famiglia grazie a lei, e quelle famiglie che hanno conosciuto un po’ di più Dio grazie a lei. Come la famiglia di Marina e Tommaso e Maria, Angela, Cristina e Luigi.

La prefazione del volume è di un altro giornalista, Enrico Mentana, e la presentazione è di padre Brian Kolodiejchuk, il postulatore della causa di Madre Teresa. Una frase di padre Brian è forse le più semplicemente significativa: “Madre Teresa interpretò a fondo il tempo in cui viviamo”. Ecco quella interpretazione c’è tutta nelle pagine della storia di Govindo e della sua famiglia.