Due concistori formato maxi in 19 anni di pontificato. E' la scelta - dettata anche dalla Seconda Guerra Mondiale - di Papa Pio XII che nel corso del suo quasi ventennale pontificato ha convocato solo due riunioni del Collegio Cardinalizio per l'ingresso di nuovi porporati. Trentadue nel 1946 e ventiquattro nel 1953, per un totale di 56 cardinali provenienti da 25 nazioni diverse. Nomi di grandissimo spessore, quelli scelti da Papa Pacelli. Alcuni dei quali hanno segnato la vita e la storia della Chiesa nei decenni successivi.

Ma scendiamo nel dettaglio.

18 febbraio 1946. A distanza di 9 anni dal precedente concistoro - convocato da Papa Pio XI - Pio XII procedeva alla creazione di 32 nuovi cardinali. Il primo della lista fu Krikor Bedros XV Aghagianian, patriarca di Cilicia degli Armeni, che nel conclave del 1958 fu in predicato di essere eletto Papa. Tra gli altri nomi spiccano Adam Stephan Sapieha, Arcivescovo di Cracovia che ordinò sacerdote Karol Wojtyla; Francis Spellman, Arcivescovo di New York; Josef Frings, Arcivescovo di Colonia, che ebbe tra i più stretti collaboratori durante il Vaticano II il giovane Joseph Ratzinger; József Mindszenty, arcivescovo di Esztergom, simbolo della chiesa martire ungherese; Clemens August von Galen, vescovo di Münster; leader antinazista beatificato nel 2005.

12 gennaio 1953. Papa Pacelli procede al secondo e ultimo concistoro del pontificato, assegnando 24 berrette rosse. Su tutti spicca il nome di Angelo Giuseppe Roncalli, allora nunzio apostolico in Francia e immediato successore di Pio XII con il nome di Giovanni XXIII, canonizzato nel 2014; Alojzije Stepinac, arcivescovo di Zagabria, beatificato nel 1998; Giuseppe Siri, Arcivescovo di Genova; Giacomo Lercaro, Arcivescovo di Bologna; Stefan Wyszynski, arcivescovo di Gniezno e di Varsavia e Primate di Polonia, mentore di Giovanni Paolo II; Alfredo Ottaviani, pro-segretario della Sacra Congregazione del Sant'Uffizio.