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I Magi e il Natale. Il nuovo ciclo di incontri biblici, al Seraphicum

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“Mendicanti del Cielo - I Magi e il Natale” è il tema del nuovo ciclo di incontri biblici ideati e tenuti da fra Germano Scaglioni, docente di Nuovo Testamento. Il programma dell’iniziativa, in preparazione al Natale, prevede tre meditazioni. La prima si è tenuta sabato 2 dicembre sul tema “Abbiamo visto sorgere la sua stella”; la seconda, il 9 dicembre, “Dov’è il re dei Giudei?”; la terza e ultima, il 16 dicembre, dal titolo “Un’altra strada”. Tutti gli appuntamenti, con inizio alle ore 16, si tengono al Seraphicum a Roma e hanno ingresso libero. ACI Stampa ha intervistato per l’occasione il relatore, fra Scaglioni.

Incontri biblici in preparazione al Natale. Come è nata questa bella iniziativa al Seraphicum?

L’iniziativa affonda le sue radici nel desiderio di prepararsi al Natale, attraverso un cammino di riflessione e preghiera, avendo come riferimento la Parola di Dio, “fonte pura e perenne di vita spirituale” (Dei Verbum, 21). È anche ciò che il Santo Padre ha ricordato più volte, esortando i credenti a lasciarsi plasmare interiormente mediante “la lettura orante ed ecclesiale della Sacra Scrittura” (Amoris laetitia, 227). Quest’anno il ciclo dei nostri incontri biblici prevede una serie di tre meditazioni che si tengono presso la Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura-Seraphicum (Roma). Il titolo è Mendicanti di cielo. I Magi e il Natale (Matteo 2,1-12). Come si può intuire, il filo conduttore è la figura dei Magi e l’itinerario che inizia in un non meglio precisato paese dell’Oriente Antico e si conclude a Betlemme con l’adorazione del «Re dei Giudei che è nato». La prima parte del titolo è l’adattamento di un’espressione del filosofo Jacques Maritain, il quale affermava che l’essere umano è “mendicante del cielo”, vale a dire cercatore di un senso che dia dignità e bellezza al vivere e al morire. L’associazione con l’esperienza dei Magi è immediata: come loro, anche noi siamo alla ricerca della misura alta della vita e abbiamo accolto l’invito a metterci in cammino per trovare, o meglio, per lasciarci trovare da Colui che da sempre ci attende per comunicarci il tesoro della sua amicizia.

Il primo incontro è già avvenuto. Di che cosa avete parlato? Qual è stata la reazione delle persone che hanno partecipato?

Nel primo incontro – Abbiamo visto sorgere la sua stella (2 dicembre) – la riflessione si è concentrata su ciò che rende unico e inconfondibile il racconto di Matteo: la comparsa della stella, il viaggio dei Magi e la figura tragica e violenta del re Erode. Ciò che più ha colpito i presenti è stata, da una parte, l’essenzialità di questa pagina evangelica che sembra concedere poco alla nostra curiosità; dall’altra, la luce che da essa promana. In pochi versetti ci viene rivelato chi è Gesù e qual è la vocazione dell’uomo, qual è lo stile di Dio e quale deve essere la risposta di coloro che lo cercano, sempre attenti ai segni che Egli pone nel cosmo e nella storia.

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Quali temi successivi affronterete e perché?

Il secondo incontro, dal titolo Dov’è il Re dei Giudei? (9 dicembre), intende mettere a confronto due re e due modi inconciliabili di intendere ed esercitare la regalità: Erode, per il quale il potere è un’ossessione, una realtà da difendere in qualsiasi modo e ad ogni costo (anche l’uccisione dei suoi figli), e Gesù che invece manifesta la sua regalità nel servire e donare la vita. Nel terzo e ultimo incontro – Per un’altra strada (16 dicembre) – si rifletterà sul fatto che la storia dei Magi non termina a Betlemme. C’è un seguito importante: il ritorno alla vita quotidiana “per un’altra strada”, a significare che la ricerca di Dio non avviene al di fuori della storia, ma nella concretezza della vita, e che occorre procedere sui sentieri della vita nuova portata da Cristo, perché dopo l’incontro con Lui “si è gli stessi, eppure non più gli stessi” (Bruno Forte).

Come ci si può effettivamente preparare al Natale?

Le possibilità sono tante, ma certamente una via privilegiata e accessibile a tutti è quella di lasciarsi guidare dalla “stella” che è la Parola di Dio e chiedere al Signore la grazia che essa diventi “lampada sui nostri passi e luce sul nostro cammino” (Sal 119,105).