Il Cardinale Mauro Piacenza, Penitenziere Maggiore, è giunto a Fatima per il centenario delle apparizioni e ha tenuto diverse omelie davanti a molti fedeli presso il Santuario di Nostra Signora di Fatima.

“È per me motivo di gioia veramente intensa poter celebrare con voi e per voi l’Eucaristia in questo luogo- ha detto il Penitenziere durante la Messa all’altare dell’Esplanade - nel quale la Beata Vergine Maria si è degnata di apparire cento anni fa, facendo, perciò, di Fatima un luogo straordinario. La Santa Vergine, infatti, non appare in qualunque luogo e questo luogo non è uguale ad altri luoghi. Al contrario, rispettando fedelmente la logica dell’Incarnazione, che è avvenuta in un tempo e in uno spazio precisi, le manifestazioni soprannaturali della Madonna, riconosciute dalla Chiesa, ci rimandano alla storicità della nostra fede ed al legame imprescindibile, che essa ha, per Divina Volontà, con lo spazio e con il tempo”.

“La Beata Vergine – continua il Cardinale -  è apparsa in questo luogo cento anni fa, non solo per esortare gli uomini alla conversione e alla preghiera, come accade in altre apparizioni, ma con un intento esplicitamente profetico, indicando agli uomini eventi del futuro, perché essi possano leggerli prudentemente, prepararsi, riconoscerli e convertirsi. Possiamo ben dire che sarebbe in errore chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa; Fatima non è finita! Fatima è ancora da compiersi, perché il Cuore Immacolato di Maria non ha ancora trionfato pienamente”.

Riguardo al rosario, simbolo della Madonna di Fatima, commenta il Cardinale Piacenza: “Anch’esso è un grande esorcismo sul mondo, un avvolgere in una rete d’amore gli uomini, i luoghi e la storia, lo spazio e il tempo, perché nulla si sottragga all’universale volontà salvifica di Dio e perché i cuori, plasmati dal benedetto Nome di Maria, si aprano all’incontro con il Salvatore”.