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Il Papa a New York: "Camminiamo nella luce per portare Cristo"

Il Papa celebra la messa al Madison Square Garden |  | Alan Holdren CNA
Il Papa celebra la messa al Madison Square Garden | | Alan Holdren CNA
Il Papa celebra la messa al Madison Square Garden |  | CTV
Il Papa celebra la messa al Madison Square Garden | | CTV
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Il Papa celebra la messa al Madison Square Garden |  | Alan Holdren CNA
Il Papa celebra la messa al Madison Square Garden | | Alan Holdren CNA
Il Papa celebra la messa al Madison Square Garden |  | CTV
Il Papa celebra la messa al Madison Square Garden | | CTV

Papa Francesco ha concluso la sua giornata a New York celebrando la Messa nel Madison Square Garden.

Citando le parole di Isaia "il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce", Francesco ha ricordato che anche oggi il popolo credente ha la "capacità di vedere, di contemplare in mezzo alle sue oscurità la luce che Cristo viene a portare. Il popolo credente che sa guardare, che sa discernere, che sa contemplare la presenza viva di Dio in mezzo alla sua vita, in mezzo alla sua città. Con il profeta oggi possiamo dire: il popolo che cammina, respira e vive dentro lo smog ha visto una grande luce, ha sperimentato un aria di vita".

Vivere in una megalopoli come New York non è facile: "un contesto multiculturale - ha osservato Papa Francesco - con grandi sfide non facili da risolvere. Le grandi città ci ricordano la ricchezza nascosta nel nostro mondo: la varietà di culture, tradizioni e storie. La varietà di lingue, di vestiti, di cibi". Ma "le grandi città nascondono il volto di tanti che sembrano non avere cittadinanza o essere cittadini di seconda categoria. Nelle grandi città, nel rumore del traffico rimangono coperte le voci di tanti volti che non hanno diritto alla cittadinanza, non hanno diritto a far parte della città – gli stranieri, i loro figli che non ottengono la scolarizzazione, le persone prive di assistenza medica, i senzatetto, gli anziani soli – confinati ai bordi delle nostre strade, nei nostri marciapiedi in un anonimato assordante".

Tutto questo non può essere catalogato come naturale. Gesù è ancora presente nelle nostre città, pertanto la sua presenza "ci riempie di speranza, una speranza che ci libera da quella forza che ci spinge ad isolarci, a ignorare la vita degli altri, la vita della nostra città. Una speranza che non ha paura di inserirsi agendo come fermento nei posti dove ti tocca vivere e agire. Una speranza che ci chiama a guardare in mezzo allo smog la presenza di Dio che continua a camminare nella nostra città".

Per incontrare Cristo nelle nostre città - è stato l'invito del Pontefice - dobbiamo "imparare a guardare" per scorgerlo come "consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace".

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Gesù è consigliere mirabile: propone, incita e motiva. "In Gesù Dio si è fatto Emmanuel, il Dio con noi, il Dio che cammina al nostro fianco, che si è mescolato con le nostre cose, nelle nostre case".

Dio è "Padre per sempre" perchè "nulla e nessuna" forza "potrà separaci dal suo Amore". Egli è Padre "misericordioso che esce ogni mattina e ogni sera per vedere se suo figlio torna a casa, e appena lo vede venire corre ad abbracciarlo. Abbraccio che vuole accogliere, purificare ed elevare la dignità dei suoi figli".

E' principe della pace e per questo ci chiama ad "andare verso gli altri per condividere la buona notizia che Dio è nostro Padre" Ci apre "al cammino della pace. Quella pace che nasce dal riconoscimento dell’altro, quella pace che emerge nel cuore guardando specialmente al più bisognoso come a un fratello".

"Dio - ha concluso Papa Bergoglio - vive nelle nostre città; la Chiesa vive nelle nostre città e vuole essere fermento nella massa, vuole mescolarsi con tutti, accompagnando tutti, annunciando le meraviglie di Colui che è Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace".