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Il Papa agli Ortodossi: "Avanti nel dialogo"

Papa Francesco e Bartolomeo al Fanar, 30.11.2014 |  | ©ALESSIA GIULIANI/CPP Papa Francesco e Bartolomeo al Fanar, 30.11.2014 | | ©ALESSIA GIULIANI/CPP

Alla vigilia della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo il Papa ha ricevuto la delegazione inviata dal Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, guidata dal Metropolita di Pergamo Ioannis Zizioulas, che il 18 giugno scorso è intervenuto alla presentazione dell’Enciclica Laudato Sì.

“La vostra presenza alle celebrazioni della nostra festa – ha esordito Papa Francesco - testimonia ancora una volta il profondo rapporto che unisce le Chiese sorelle di Roma e di Costantinopoli, prefigurato dal vincolo che lega i rispettivi Santi patroni delle nostre Chiese, gli Apostoli Pietro e Andrea, fratelli di sangue e nella fede, uniti nel ministero apostolico e nel martirio”.

Il Pontefice ha ricordato la sua visita al Fanar, auspicando ancora una volta che possa essere ristabilita “la piena comunione visibile tra ortodossi e cattolici. Il raggiungimento di tale meta, verso la quale siamo con fiducia incamminati, rappresenta una delle mie principali preoccupazioni, per la quale non smetto mai di pregare Dio. Auspico pertanto che possano moltiplicarsi le occasioni di incontro, di scambio e di collaborazione tra fedeli cattolici e ortodossi, in modo che, approfondendo la conoscenza e la stima reciproche, si riesca a superare ogni pregiudizio e incomprensione, retaggio della lunga separazione, e ad affrontare, nella verità ma con spirito fraterno, le difficoltà che ancora sussistono”.

Francesco ha poi invitato a non perdere la fiducia dinanzi ai “problemi che si possono incontrare nel corso del dialogo teologico”. Il Pontefice ha assicurato la preghiera per il Sinodo Pan-Ortodosso e ha chiesto al preghiera dei fratelli ortodossi per il Sinodo dei Vescovi che in ottobre discuterà del tema della famiglia.

Nel messaggio che Bartolomeo ha fatto consegnare al Papa, il Patriarca ribadisce che gli sforzi sul cammino ecumenico puntano a “cancellare differenze teologiche”. Il dialogo va sostenuto “con tutte le nostre forze” e “la nostra unità deve essere cercata ed edificata non solo nel nostro passato comune, ma anche nella realtà contemporanea”.

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