Papa Francesco ha incontrato ieri pomeriggio - nell’Auletta dell’Aula Paolo VI - alcuni ricoverati dell'Ospedale Bambino Gesù. I pazienti avevano un'età compresa tra i 5 e i 18 anni.

"Ognuno di voi - ha detto il Pontefice parlando a braccio - è una storia. Non solo i bambini ammalati, ma anche i medici, gli infermieri, quelli che visitano, le famiglie…". Il Bambino Gesù - ha aggiunto il Papa - "più che un ospedale è una famiglia. Entrare in un ospedale fa sempre paura, io lo vedo quando mi avvicino ad alcuni bambini, non tutti ma alcuni, piccolini, che mi vedono in bianco, incominciano a piangere, pensano che sia il medico per fare il vaccino, e piangono e hanno paura, poi faccio loro due carezze e si tranquillizzano".

Non bisogna dimenticare che la medicina puù importante - ha detto ancora Francesco - è la carezza: "è una medicina troppo costosa, perché per averla, per poterla fare tu devi mettercela tutta, metterci tutto il cuore, tutto l’amore. E da voi ci sono le carezze! Le carezze dei medici, degli infermieri, della Direttrice, di tutti. Il Bambin Gesù, in questo ultimo periodo, è cresciuto tanto, e diventa una famiglia… Il bambino, il malato lì trova una famiglia. Famiglia e comunità, perché il Bambin Gesù è una testimonianza, una testimonianza umana. E’ un ospedale cattolico, e per essere cattolico prima tu devi essere umano, e voi date una testimonianza umana, oggi".

Andate avanti così - ha concluso il Papa - e crescete "su questa via". Ricordate che "siete una famiglia! Ognuno è più importante, e voi siete tutti importanti, ma sempre insieme".