"La crisi finanziaria ha posto nuove difficoltà e al contempo nuove sfide per i governi come la crescita della disoccupazione e di nuove forme di povertà, come l’acuirsi del gap economico e sociale e la nascita di nuove forme di schiavitù, oltre alle radicate situazioni di conflitto". Lo scrive Papa Francesco nel messaggio inviato in occasione del “World Economic Forum” di Davos.

Diventa quindi necessario - aggiunge il Papa - "salvaguardare la dignità delle persone, in particolare offrendo loro reali opportunità di sviluppo e portando avanti azioni concrete politiche che favoriscano e sostengano le famiglie". Bisogna far sì che "l'uomi torni al centro dell'economia" e che "lavorare insieme non sia un mero slogan ma un programma serio per il presente ed il futuro. Solo attraverso la ferma volontà di tutti gli attori economici possiamo sperare di dare una nuova direzione al destino del nostro pianeta. Non si può rimanere in silenzio di fronte alla sofferenza di milioni di persone la cui dignità è ferita, nè possiamo continuare a procedere come se la diffusione della povertà e dell’ingiustizia non avessero una causa".

Agire - sostiene Francesco - è "un imperativo morale, una responsabilità che riguarda tutti, creare le giuste condizioni per permettere a ogni persona di vivere in modo dignitoso. Ora è tempo di fare passi coraggiosi e decisi per il nostro amato pianeta. Se vogliamo un futuro più sicuro, che incoraggi la prosperità di tutti, allora è necessario tenere il compasso sempre orientato vero i valori autentici".

L'economia - conclude il Pontefice - e i suoi modelli devono "osservare un'etica di sviluppo sostenibile e integrale, basata su valori che mettano al centro la persona umana e i suoi diritti. L'intelligenza artificiale, la robotica e altre innovazioni tecnologiche devono essere impiegate per contribuire al servizio dell'umanità e per la protezione della nostra casa comune piuttosto che il contrario, come purtroppo prevedono alcune valutazioni".