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Il Papa canonizza P. Junipero Serra, testimone della "Chiesa in uscita"

Papa Francesco canonizza P. Junipero Serra |  | CTV
Papa Francesco canonizza P. Junipero Serra | | CTV
Papa Francesco canonizza P. Junipero Serra |  | CTV
Papa Francesco canonizza P. Junipero Serra | | CTV
Papa Francesco canonizza P. Junipero Serra |  | CTV
Papa Francesco canonizza P. Junipero Serra | | CTV
San Junipero Serra |  | CTV
San Junipero Serra | | CTV
Il Cardinale Arcivescovo di Washington Donald Wuerl |  | CTV
Il Cardinale Arcivescovo di Washington Donald Wuerl | | CTV

Papa Francesco ha canonizzato presso il Santuario Nazionale dell'Immacolata Concezione di Washington il Beato Junipero Serra, il frate francescano che nel '700 evangelizzò la California.

Il nuovo Santo - ha spiegato il Papa nell'omelia - "ha saputo testimoniare in queste terre la gioia del Vangelo. Ha saputo vivere quello che è la Chiesa in uscita, questa Chiesa che sa uscire e andare per le strade, per condividere la tenerezza riconciliatrice di Dio. Ha saputo lasciare la sua terra, le sue usanze, ha avuto il coraggio di aprire vie, ha saputo andare incontro a tanti imparando a rispettare le loro usanze e le loro caratteristiche. Ha imparato a generare e ad accompagnare la vita di Dio nei volti di coloro che incontrava rendendoli suoi fratelli. Junipero ha cercato di difendere la dignità della comunità nativa,proteggendola da quanti ne avevano abusato. Abusi che oggi continuano a procurarci dispiacere, specialmente per il dolore che provocano nella vita di tante persone".

"Sempre avanti" fu il motto della sua vita, San Junipero seppe "vivere la gioia del Vangelo, perché non si anestetizzasse il suo cuore. E’ stato sempre avanti, perché il Signore aspetta; sempre avanti, perché il fratello aspetta; sempre avanti per tutto ciò che ancora gli rimaneva da vivere; è stato sempre avanti".

Il nostro auspicio - ha esortato Papa Bergoglio - deve essere come il suo motto: "Sempre avanti".
La gioia di Cristo e del Vangelo vince "la dinamica a cui molte volte siamo soggetti sembra portarci ad una rassegnazione triste che a poco a poco si va trasformando in abitudine, con una conseguenza letale: anestetizzarci il cuore. Non vogliamo che la rassegnazione sia il motore della nostra vita".
Il modo per non farci anestizzare il cuore - ha spiegato ancora il Papa - è uno: annunciare il Vangelo. "La gioia del Vangelo si sperimenta, si conosce e si vive solo donandola, donandosi. Lo spirito del mondo ci invita al conformismo, alla comodità. Di fronte a questo spirito umano occorre sentire nuovamente che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che abbiamo una responsabilità verso gli altri e verso il mondo: la responsabilità di annunciare il messaggio di Gesù".

L'annuncio è per tutti e Gesù non fa distinzione alcuna. Tutti devono ricevere l'annuncio e tutti devono trasmetterlo.

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Bisogna "annunciare senza paura, senza pregiudizi, senza superiorità, senza purismi a tutti quelli che hanno perso la gioia di vivere, andate ad annunciare l’abbraccio misericordioso del Padre. La missione non nasce mai da un progetto perfettamente elaborato o da un manuale molto ben strutturato e programmato; la missione nasce dal fare esperienza una e più volte dell’unzione misericordiosa di Dio". Questa è la missione della Chiesa e il popolo di Dio non teme l'errore ma "la chiusura, la cristallizzazione in élite, l’attaccarsi alle proprie sicurezze. Sa che la chiusura, nelle sue molteplici forme, è la causa di tante rassegnazioni".

La missione della Chiesa è quella di essere "in uscita" come fece San Junipero.