“Confortatevi a vicenda. Parlare di questo: ma io vi domando: noi parliamo di questo, che il Signore verrà, che noi incontreremo Lui? O parliamo di tante cose, anche di teologie, di cose di Chiesa, di preti, di suore, di monsignori, tutto questo? E il nostro conforto è questa speranza? ‘Confortatevi a vicenda’: confortatevi in comunità. Nelle nostre comunità, nelle nostre parrocchie, si parla di questo, che siamo in attesa del Signore che viene? O si chiacchiera di questo, di quello, di quella, per passare un po’ il tempo e non annoiarsi troppo?”.

Papa Francesco riprende a celebrare la messa in pubblico a Santa Marta e riprendono anche le omelie a commento delle letture del giorno. Oggi commentando San Paolo che ai cristiani delle prime comunità dice di “no creare agitazione” il Papa ricorda proprio di non “chiacchierare” ma di parlare di Cristo. E invita, secondo il salmo, a “contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi’. Ma tu – domanda il Papa – hai quella certezza di contemplare il Signore?”.

Conforto e contemplazione quindi per il cristiano di oggi, e conclude il Papa: “Chiediamo al Signore questa grazia: che quel seme di speranza che ha seminato nel nostro cuore si sviluppi, cresca fino all’incontro definitivo con Lui. “Io sono certo che vedrò il Signore’. ‘Io sono certo che il Signore vive’. ‘Io sono certo che il Signore verrà a trovarmi’: e questo è l’orizzonte della nostra vita. Chiediamo questa grazia al Signore e confortiamoci gli uni gli altri con le buone opere e le buone parole, su questa strada”.