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Il Papa, “è comune la tentazione di approfittare di attività buone per illeciti”

Papa Francesco all'Angelus | Papa Francesco affacciato dalla finestra del Palazzo Apostolico per la recita dell'Angelus | Daniel Ibanez / ACI Group Papa Francesco all'Angelus | Papa Francesco affacciato dalla finestra del Palazzo Apostolico per la recita dell'Angelus | Daniel Ibanez / ACI Group

Non fate della casa del Padre mio un mercato”. Sono le parole di Gesù nello scacciare i mercanti dal tempio a rappresentare la chiave della consueta introduzione del Papa alla preghiera dell'Angelus. Perché quelle parole – dice il Papa – “ci aiutano a respingere il pericolo di fare della nostra anima, che è la dimora di Dio, un luogo di mercato, vivendo nella continua ricerca del nostro tornaconto invece che nell’amore generoso e solidale”.

Il Vangelo del giorno racconta l’episodio in cui Gesù scaccia i venditori dal tempio di Gerusalemme. Una azione “decisa” – ricorda Papa Francesco -, compiuta “aiutandosi con una sferza di cordicelle”, e compiuta “in prossimità della Pasqua”, che suscitò “grande impressione nella folla e l’ostilità delle autorità religiose e di quanti si sentirono minacciati nei loro interessi economici.”

Papa Francesco sottolinea che non si trattò di una azione violenta, e infatti “non provocò l’intervento dei tutori dell’ordine pubblico”, ma fu intesa “come una azione tipica dei profeti, i quali spesso denunciavano, in nome di Dio, abusi ed eccessi”.

Come interpretare quel gesto? I discepoli “utilizzarono un testo biblico”, il salmo 69 che afferma “lo zelo per la tua casa mi divorerà”, una “invocazione di aiuto in una situazione di estremo pericolo a causa dell’odio dei nemici”, ricorda il Papa. Ed è – aggiunge – la “situazione che Gesù vivrà nella sua passione: lo zelo per il Padre e per la sua casa lo porterà fino alla croce”.

Non si tratta di “servire Dio mediante la violenza”, ma è lo “zelo dell’amore che porta al sacrificio di sé”. Si pone il tema dell’autorità: chi è Gesù per fare queste cose? Come prova della sua autorità, Gesù fornisce proprio la sua morte e resurrezione, nel momento in cui dice: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”.

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Con la Pasqua di Gesù – annota il Papa – “inizia un nuovo culto, il culto dell’amore, e un nuovo tempio che è lui stesso.”

Ma cosa insegna questa pagina evangelica? Prima di tutto – sottolinea Papa Francesco – “a vivere la nostra vita non alla ricerca dei nostri vantaggi e interessi, ma per la gloria di Dio che è l’amore”. 

"È molto brutto - chiosa Papa Francesco - quando la Chiesa scivola su questo atteggiamento di fare della casa di Dio un mercato."

L’insegnamento di Gesù di non fare della “casa del Padre un mercato” è sempre attuale – aggiunge il Papa – e vale per tutti, dalle comunità ecclesiali alle comunità civili, per i singoli e la società. Perché “la tentazione di approfittare di attività buone, a volte doverose, per coltivare interessi privati, se non addirittura illeciti”.

Si tratta di “un pericolo grave, specialmente quando strumentalizza Dio stesso e il culto a Lui dovuto, oppure il servizio all’uomo, sua immagine”. Ed è per questo – conclude il Papa – che “Gesù quella volta ha usato le maniere forti, per scuoterci da questo pericolo mortale”.

 

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