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Il Papa e le tre tentazioni: ricchezza, vanità, orgoglio

Il Papa all' omelia  |  | David Ramos/ Aci Group
Il Papa all' omelia | | David Ramos/ Aci Group
Il Papa celebra la messa ad Ecatepec |  | CTV
Il Papa celebra la messa ad Ecatepec | | CTV
Il Papa all' omelia  |  | Alan Holdren/ CNA
Il Papa all' omelia | | Alan Holdren/ CNA
La omelia del Papa  |  | CTV
La omelia del Papa | | CTV
Fedeli ad Ecatepec |  | Aci Group
Fedeli ad Ecatepec | | Aci Group
Fedeli ad Ecatepec |  | Aci Group
Fedeli ad Ecatepec | | Aci Group
Fedeli ad Ecatepec |  | Aci Group
Fedeli ad Ecatepec | | Aci Group

“Tre tentazioni del cristiano che cercano di rovinare la verità alla quale siamo stati chiamati.

Tre tentazioni che cercano di degradare e di degradarci”. Papa Francesco celebra la messa della prima domenica di Quaresima in Messico in una grande spianata  davanti al Centrp di studi superiore di Ecatepec, un grosso sobborgo di Città del Messico.

Il Papa è arrivato in elicottero in questo posto il cui nome significa “collina ventosa”, una dei centri abitativi più antichi del Messico.

La messa celebrata alle 11.30 per permettere a più persone possibili di arrivare è dedicata ai laici e alle famiglie. E in effetti sono arrivati in più di 400 mila, oltre alle migliaia lungo la strada che porta alla zona della messa. Una strada segnata dai grande murales con disegni aztechi ricchi di simboli.

“La Chiesa- dice il Papa- ci invita a ravvivare il dono che ci ha elargito per non lasciarlo nell’oblio come qualcosa di passato o in qualche “cassetto dei ricordi””.

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Via le vesti dell’ apatia e dell’indifferenza e rivestirsi della dignità “che solo una vero padre e una vera madre sanno dare ai loro figli, i vestiti che nascono dalla tenerezza e dall’amore”.

Paternità e figliolanza che è un “sogno che hanno vissuto tanti nostri fratelli nel corso della storia. Sogno testimoniato dal sangue di tanti martiri di ieri e di oggi”.

Un sogno “sempre minacciato dal padre della menzogna, da colui che vuole dividerci, generando una società divisa e conflittuale. Una società di pochi e per pochi. Quante volte sperimentiamo nella nostra carne, o nella nostra famiglia, in quella dei nostri amici o vicini, il dolore che nasce dal non sentire riconosciuta quella dignità che tutti portiamo dentro. Quante volte abbiamo dovuto piangere e pentirci, perché ci siamo resi conto di non aver riconosciuto tale dignità negli altri. Quante volte – e lo dico con dolore – siamo ciechi e insensibili davanti al mancato riconoscimento della dignità propria e altrui”.

Eccole allora le tre menzogne secondo Papa Francesco: la ricchezza “solo per me o per “i miei”” quel “procurarsi il pane con il sudore altrui, o persino con la vita altrui”. E poi la vanità, “quella ricerca di prestigio basata sulla squalifica continua e costante di quelli che “non sono nessuno”” . E l’orgoglio per “porsi su un piano di superiorità di qualunque tipo, sentendo che non si condivide la “vita dei comuni mortali”.

Ecco la domanda da farsi: “fino a che punto siamo consapevoli di queste tentazioni nella nostra persona, in noi stessi?  Fino a che punto ci siamo abituati a uno stile di vita che pensa che nella ricchezza, nella vanità e nell’orgoglio stanno la fonte e la forza della vita?  Fino a che punto crediamo che il prenderci cura dell’altro, il nostro preoccuparci e occuparci per il pane, il buon nome e la dignità degli altri sono fonti di gioia e di speranza?”.

E poi a braccio dice:"mettiamocelo bene intesta con il demonio non si dialoga!"

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Scegliere Gesù e non il demonio, dice il Papa, non è facile “perciò la Chiesa ci dona questo tempo, ci invita alla conversione con una sola certezza: Lui ci sta aspettando e vuole guarire il nostro cuore da tutto ciò che lo degrada, degradandosi o degradando. E’ il Dio che ha un nome: misericordia”. 

E poi il Papa fa ripetera a tutti i fedeli: Mio Dio in cui confido