In Myanmar e Bangladesh “ho potuto fare esperienza della vitalità e dell’intraprendenza che caratterizzano i popoli dell’Asia, ma anche del volto sofferente di un’umanità troppo spesso priva di prosperità materiale e di benessere sociale”. Lo ha detto Papa Francesco, ricevendo in udienza stamane il National Council of Churches of Taiwan.

Come Cristiani - ha aggiunto - possiamo “insieme per promuovere la dignità di ogni essere umano e per sostenere chi è meno fortunato. Da Cristiani, siamo tenuti anzitutto a mettere in pratica il comandamento del Signore. L’amore di Dio da incarnare concretamente nella vita è dunque la nostra via maestra, la responsabilità che insieme abbiamo davanti al mondo per testimoniare la speranza che è in noi”.

“La Chiesa cattolica, attraverso la Conferenza episcopale regionale cinese, è impegnata - ha ricordato ancora il Pontefice - a promuovere una maggiore unità tra i credenti nel Signore. Il rafforzamento delle relazioni tra le confessioni cristiane e l’annuncio di Gesù, che potrete portare insieme anche attraverso opere di carità e progetti formativi rivolti ai giovani, recheranno beneficio all’intera società. Un futuro migliore per tutti esige, infatti, la formazione delle giovani generazioni, specialmente nell’arte del dialogo, in modo che possano diventare protagonisti di una cultura dell’armonia e della riconciliazione, tanto necessaria, e siano disposti a percorrere, con l’aiuto di Dio, quella via che va dal conflitto alla comunione e che si è dimostrata tanto fruttuosa nel cammino ecumenico. Continuiamo a camminare insieme nel primato della carità verso il giorno in cui sarà” realizzata l’unità dei Cristiani.