"La morte è un fatto che tocca a tutti, più tardi, più presto, ma viene. Ma c’è la tentazione del momento che si impadronisce della vita e ti porta ad andare girando in questo labirinto egoistico del momento senza futuro, sempre andata e ritorno, andata e ritorno, no? E il cammino finisce nella morte, tutti lo sappiamo. E per questo la Chiesa ha sempre cercato di far riflettere su questo fine nostro: la morte". Lo ha detto Papa Francesco, questa mattina, nell'omelia pronunciata in occasione della Messa quotidiana a Santa Marta.

"Io - ha aggiunto il Papa secondo Vatican News - non sono il padrone del tempo", dobbiamo capire che "la morte è un’eredità e domandarci quale eredità se Dio oggi mi chiamasse? Quale eredità io lascerò come testimonianza di vita? È una bella domanda da farci. E così, prepararci perché tutti noi, nessuno di noi rimarrà di reliquia. No, tutti andremo su questa strada".

La morte - ha concluso Francesco - è anche "memoria anticipata: Quando io morirò, cosa mi sarebbe piaciuto fare oggi in questa decisione che io devo prendere oggi, nel modo di vivere di oggi? È una memoria anticipata che illumina il momento di oggi. Illuminare con il fatto della morte le decisioni che io devo prendere ogni giorno".