Seguire Dio "non è come un arruolarsi in un’entità, un’associazione di beneficenza, di fare il bene: no, è un’altra cosa". Lo ha detto il Papa, stamane, nella Messa quotidiana a Santa Marta.

Nell'omelia, secondo quato diffuso dalla Radio Vaticana, Francesco mette in guardia dalla "tentazione della mondanità: dal momento che la Chiesa è Chiesa fino a oggi, questo è successo, succede e succederà. Ma pensiamo nelle parrocchie alle lotte. Alcune volte lo diciamo con vergogna noi preti, nei presbiteri: Io vorrei quella parrocchia.... Non la strada del Signore, ma quella strada della vanità, della mondanità. Anche fra noi vescovi succede lo stesso: la mondanità viene come tentazione".

Di fronte a tutto questo - conclude il Papa - chiediamo che "il Signore ci dia la grazia della vergogna, quella santa vergogna, quando ci troviamo in quella situazione, sotto quella tentazione, vergognarsi. E ci dia la grazia della semplicità di un bambino: capire che soltanto la strada del servizio … E forse, io immagino un’ultima domanda: Signore, ti ho servito tutta la vita. Sono stato l’ultimo tutta la vita. E adesso? Cosa ci dice il Signore? Di’ di te stesso: Sono un servo inutile".