Gesù insegnava con autorità - a differenza dei dottori della legge - perché “serviva la gente, spiegava le cose perché la gente capisse bene: era al servizio della gente. Aveva un atteggiamento di servitore, e questo dava autorità”. I dottori della legge invece comandavano e pretendevano obbedienza a differenza di Gesù che “mai si è fatto passare come un principe: sempre era il servitore di tutti e questo è quello che gli dava autorità”. Così stamane il Papa nell’omelia pronunciata nel corso della Messa a Santa Marta.

Il Papa torna poi ad attaccare il clericalismo. I dottori della legge - rileva secondo quanto riportato dalla Radio Vaticana - erano lontani dal popolo mentre “Gesù era vicinissimo alla gente, e questo dava autorità. I dottori insegnavano con un’autorità clericalistica, cioè il clericalismo. A me piace tanto quando leggo la vicinanza alla gente che aveva il Beato Paolo VI; nel numero 48 della Evangelii Nuntiandi si vede il cuore del pastore vicino: è lì l’autorità di quel Papa, la vicinanza”.

Infine è la coerenza a rendere Gesù credibile e autorevole. I dottori “erano incoerenti. E l’aggettivo che tante volte Gesù dice loro è ipocrita. E si capisce che uno che si sente principe, che ha un atteggiamento clericalistico, che è un ipocrita, non ha autorità! Dirà le verità, ma senza autorità. Invece Gesù, che è umile, che è al servizio, che è vicino, che non disprezza la gente e che è coerente, ha autorità. E questa è l’autorità che sente il popolo di Dio”.