Le inimicizie tra noi "cominciano con una piccola cosa, una gelosia, un’invidia e poi questo cresce. E la nostra vita gira intorno a quello e quello distrugge il legame di fratellanza, distrugge la fraternità". Lo ha detto il Papa, stamane, nell'omelia pronunciata durante la Messa a Santa Marta.

Se l'inimicizia cresce - spiega Francesco commentando il Vangelo secondo quanto diffuso dalla Radio Vaticana - "finisce male. Sempre. Le inimicizie distruggono famiglie, popoli, tutto! Quel rodersi il fegato, sempre ossessionato con quello. Questo è accaduto a Caino, e alla fine ha fatto fuori il fratello. No: non c’è fratello. Sono io soltanto. Non c’è fratellanza. Questo che è successo all’inizio, accade a tutti noi, la possibilità; ma questo processo dev’essere fermato subito, all’inizio, alla prima amarezza, fermare. L’amarezza non è cristiana. Il dolore sì, l’amarezza no. Il risentimento non è cristiano. Il dolore sì, il risentimento no".

"La voce del sangue di tuo fratello - dice ancora il Pontefice - grida a me dal suolo. Quanti potenti della Terra possono dire questo che a me interessa questo territorio, a me interessa questo pezzo di terra, questo altro e se la bomba cade e uccide 200 bambini, ma, non è colpa mia: è colpa della bomba. E tutto incomincia da quel sentimento che ti porta a staccarti. Tu hai ucciso all’inizio. Questo è il processo del sangue, e il sangue oggi di tanta gente nel mondo grida a Dio dal suolo. Quel sangue là ha un rapporto che con la mia invidia, la mia gelosia ho fatto uscire, quando ho distrutto una fratellanza".

Francesco ha offerto la celebrazione eucaristica per Padre Adolfo Nicolas, Preposito Generale Emerito della Compagnia di Gesù che ieri il Pontefice è andato a trovare prima del suo rientro in Asia. "Che il Signore retribuisca tutto il bene fatto e lo accompagni nella nuova missione. Grazie, padre Nicolas".