“Lo Spirito Santo è quello che muove la Chiesa, è quello che lavora nella Chiesa, nei nostri cuori, è quello che fa di ogni cristiano una persona diversa dall’altra, ma da tutti insieme fa l’unità. E’ quello che porta avanti, spalanca le porte e ti invia a dare testimonianza di Gesù. Lo Spirito Santo è quello ci muove a lodare Dio, ci muove a pregare. Lo Spirito Santo è quello che è in noi e ci insegna a guardare il Padre e a dirgli: Padre. Ci libera da questa condizione di orfano nella quale lo spirito del mondo vuole portarci”. Lo ha detto il Papa stamane nell'omelia pronunciata nel corso della Messa quotidiana a Santa Marta.

“Ma noi nella nostra vita - ha aggiunto il Pontefice secondo quanto riportato la Radio Vaticana - abbiamo nel nostro cuore lo Spirito Santo come un prigioniero di lusso: non lasciamo che ci spinga, non lasciamo che ci muova. Fa tutto, sa tutto, sa ricordarci cosa ha detto Gesù, sa spiegarci le cose di Gesù. Lo Spirito Santo non sa fare una cosa: cristiani da salotto. Questo non lo sa fare! Non sa fare cristiani virtuali ma non virtuosi. Lui fa cristiani reali, Lui prende la vita reale così com’è, con la profezia del leggere i segni dei tempi e ci porta avanti così. E’ il grande prigioniero del nostro cuore".

In vista della Pentecoste - ha concluso Francesco - chiediamo allo Spirito Santo "la grazia di imparare - ma praticamente - cosa fa Lui. E’ la grazia della docilità a Lui: essere docile allo Spirito Santo. Questa settimana facciamo questo: pensiamo allo Spirito e parliamo con Lui”.