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Il Papa, lo Spirito Santo e lo slancio apostolico di una Chiesa coraggiosa

Il Papa all' Angelus domenicale  |  | CNA Il Papa all' Angelus domenicale | | CNA

Parla del fuoco  Papa Francesco commentando il Vangelo di oggi  nel quale Gesù usa tre immagini per spigare la morte che lo attende ai discepoli.

Il fuoco che è lo Spirito Santo, dice il Papa: “forza creatrice che purifica e rinnova, brucia ogni umana miseria, ogni egoismo, ogni peccato, ci trasforma dal di dentro, ci rigenera e ci rende capaci di amare”. E se ci apriamo a lui, dice il Papa “ci donerà l’audacia e il fervore per annunciare a tutti Gesù e il suo consolante messaggio di misericordia e di salvezza, navigando in mare aperto, senza paure".

Un fuoco che parte dal cuore, dice il Papa, non parte dalla testa ma dal cuore, insiste.

 E lo farà anche con la Chiesa che deve “non abituarsi a camminare entro i confini sicuri”, ma vivere con la capacità di superare i muri e le barriere, di essere creativi, e lo Spirito “ci sprona a metterci in movimento per camminare anche su strade inesplorate o scomode, offrendo speranza a quanti incontriamo. Siamo chiamati a diventare sempre più comunità di persone guidate e trasformate dallo Spirito Santo, piene di comprensione, dal cuore dilatato e dal volto gioioso.

C’è proprio il fuoco dello Spirito Santo che ci porta a farci “prossimi” degli altri: delle persone che soffrono, dei bisognosi; di tante miserie umane, di tanti problemi; dei rifugiati, dei profughi, di… di quelli che soffrono. Quel fuoco che viene dal cuore. Fuoco.

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In questo momento, penso anche con ammirazione soprattutto ai numerosi sacerdoti, religiosi e fedeli laici che, in tutto il mondo, si dedicano all’annuncio del Vangelo con grande amore e fedeltà, non di rado anche a costo della vita. La loro esemplare testimonianza ci ricorda che la Chiesa non ha bisogno di burocrati e di diligenti funzionari, ma di missionari appassionati, divorati dall’ardore di portare a tutti la consolante parola di Gesù e la sua grazia. Questo è il fuoco dello Spirito Santo. Se la Chiesa non riceve questo fuoco o non lo lascia entrare in sé, diviene una Chiesa fredda o soltanto tiepida, incapace di dare vita, perché è fatta da cristiani freddi e tiepidi. Ci farà bene, oggi, prendere cinque minuti e domandarci: “Ma come va il mio cuore? È freddo? È tiepido? È capace di ricevere questo fuoco?” Prendiamoci cinque minuti per questo. Ci farà bene a tutti".

 E come esempio il Papa presenta “San Massimiliano Kolbe, martire della carità, di cui oggi ricorre la festa: egli ci insegni a vivere il fuoco di amore per Dio e per il prossimo”.