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Il Papa racconta Padre Luis Dri. E la sua paura di “perdonare troppo”

Papa Francesco, Udienza Generale |  | Lucia Ballester, ACI Group Papa Francesco, Udienza Generale | | Lucia Ballester, ACI Group

“Il penitente che bussa alla porta dei nostri confessionali può essere arrivato di fronte all’abbraccio misericordioso di Dio per innumerevoli cammini”.

Così Papa Francesco scrive nella prefazione del libro “Non aver paura di perdonare” di padre Luis Dri, padre confessore a Buenos Aires e grande amico di Francesco quando era arcivescovo della capitale argentina. Il volume, realizzato con la collaborazione di Andrea Tornielli e Alver Metalli, è pubblicato da RaiEri e sarà in libreria dal 25 ottobre.

Francesco parla ancora una volta di misericordia e lo fa ricordando le lunghe ore trascorse in confessionale di Padre Luis Dri a Buenos Aires, il gesto di baciare la mano ai penitenti, lo scrupolo per aver “perdonato troppo”.

Continua il Papa nella prefazione: “Mi disse che era solito andare di fronte al Tabernacolo, di fronte al Santissimo Sacramento, chiedendo lui stesso perdono per aver troppo perdonato, e che concludeva rivolgendosi così a Gesù: “Ma sei stato Tu che mi hai dato il cattivo esempio!”.

Il Pontefice aggiunge: “Qualunque sia stata la spinta, quando una donna, un uomo, un giovane o una persona anziana si accostano al confessionale, bisogna far percepire loro l’abbraccio misericordioso del nostro Dio. Un Dio che ci precede, ci aspetta, ci accoglie”.

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Francesco nella prefazione si augura che qualsiasi lettore, leggendo il racconto della vita semplice e dell’esperienza di padre Luis, sia mosso verso l’abbraccio con Dio misericordioso e possa capire il valore anche “sociale” della misericordia : “Se è vero che viviamo tempi difficili, quella che ho più volte definito una “guerra mondiale a pezzi”; se è vero che viviamo in tempi di terrore e di paura, per la violenza cieca che ci appare priva di qualsiasi umanità, è vero anche che gli esempi positivi, grazie a Dio, non mancano. Ogni segno di amicizia, ogni barriera scalfita, ogni mano tesa, ogni riconciliazione, anche se non fa notizia, è destinata a operare nel tessuto sociale”.