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Il Papa: "Testimonianza cristiana si fa con la vita quotidiana"

Papa Francesco |  | CTV Papa Francesco | | CTV

Con l'Ascensione "contempliamo il mistero di Gesù che esce dal nostro spazio terreno per entrare nella pienezza della gloria di Dio, portando con sé la nostra umanità". Lo ha detto il Papa nel corso della meditazione offerta in occasione della recita della preghiera mariana del Regina Coeli, collegandosi idealmente con Pompei per la supplica alla Madonna del Rosario.

Contemplata l'Ascensione gli Apostoli tornano senza paura a Gerusalemme senza paura "perché sopra ogni città c’è lo stesso cielo ed ogni abitante può alzare lo sguardo con speranza. E' la nostra speranza, la nostra ancora. In questo cielo abita quel Dio che si è rivelato così vicino da prendere il volto di un uomo, Gesù di Nazaret. Egli rimane per sempre il Dio-con-noi e non ci lascia soli! Possiamo guardare in alto per riconoscere davanti a noi il nostro futuro".

"Nell’Ascensione di Gesù - ricorda Francesco - c’è la promessa della nostra partecipazione alla pienezza di vita presso Dio". Gli Apostoli ora sono testimoni e devono dare testimonianza. "Questa è la testimonianza – fatta non solo con le parole ma anche con la vita quotidiana – che ogni domenica dovrebbe uscire dalla nostre chiese per entrare durante la settimana nelle case, negli uffici, a scuola, nei luoghi di ritrovo e di divertimento, negli ospedali, nelle carceri, nelle case per gli anziani, nei luoghi affollati degli immigrati, nelle periferie della città. Cristo è con noi, Cristo è vivo".

In questo impegno di testimoni ciascuno di noi - assicura il Pontefice - sarà assistito dalla "potenza dello Spirito Santo. Qui sta il segreto di questa missione: la presenza tra noi del Signore risorto, che con il dono dello Spirito continua ad aprire la nostra mente e il nostro cuore, per annunciare il suo amore e la sua misericordia anche negli ambienti più refrattari delle nostre città. È lo Spirito Santo il vero artefice della multiforme testimonianza che la Chiesa e ogni battezzato rendono nel mondo".

Così è impossibile - è il ragionamento di Papa Bergoglio - "trascurare il raccoglimento nella preghiera per lodare Dio e invocare il dono dello Spirito".

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Dopo la recita della preghiera mariana il Papa ha ricordato che "oggi ricorre la 50^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, voluta dal Concilio Vaticano II. I padri conciliari compresero l’importanza cruciale delle comunicazioni, che possono gettare ponti tra le persone, le famiglie, i gruppi sociali, i popoli. E questo sia nell’ambiente fisico sia in quello digitale". A tutti coloro che operano in questo settore è giunto il saluto del Papa insieme all'auspicio che "il modo di comunicare nella Chiesa abbia sempre un chiaro stile evangelico, uno stile che unisca la verità e la misericordia".

E prima di concludere Francesco ha salutato tutte le mamme - dedicando loro l'Ave Maria - in occasione della loro festa ricordandole "con gratitudine e affetto, quelle che sono fra noi e quelle che sono andate in Cielo" e "affidandole a Maria, la mamma di Gesù".