“Dopo l’ultima visita in Italia mi sono accorto che noi siamo ben presenti nelle vostre preghiere, delle parrocchie e dei sacerdoti, di tanti consacrati che fanno veglie per noi. Questo dà coraggio.”

FraIbrahim Alsabagh è il parroco di Aleppo in Siria e per lui la guerra è questione di quotidianità. In una intervista pubblicata dal sito della della Custodia di Terra Santa, Padre Ibrahim, che ha compiuto i suoi studi a Roma racconta come affronta ogni giorno la volontà di Dio: “Una volta ho fatto un patto con il Signore, quando lui mi chiedeva chiaramente di seguirLo. Io gli ho detto: “Signore, la vita con te è abbastanza difficile, ma senza  di te è impossibile. Non ce la faccio a vivere lontano da te”. E poi, quando ho percepito la vocazione di curare gli altri, le famiglie, come sacerdote gli ho chiesto di stare lui al mio posto nella famiglia. Questa cosa mi è accaduta quando avevo 19 anni, ma è un fatto che tengo sempre presente nel mio cuore. Curare la sua famiglia, la sua gente: questa è la sua volontà, e per questo sono pronto, con tutta tranquillità, ad andare in qualsiasi posto, dove sento che sono mandato da Lui. Così quando mi hanno detto di andare ad Aleppo non ho avuto paura, pur avendo chiaro che avrei portato una croce pesante stando qui, per le condizioni di vita; ma avevo in mente il patto fatto con il Signore, e quindi per amore vado dritto per questa strada in tutta tranquillità.”

Una sfida è anche vivere la comunione con la Chiesa universal: “Abbiamo un problema oggettivo di comunicazione, di connessione; la linea telefonica va e viene. Ma io cerco di sentire ogni giorno cosa dice il Papa.” E dice che all’Europa chiede “di continuare con la preghiera per il Medio Oriente, per i cristiani della Siria e di Aleppo in particolare, perché pregare è un segno di fede, e rende viva la grande comunione che esiste tra di noi.” E poi aggiunge: “qui c’è bisogno di tutto, qualche volta neanche riusciamo a dire di cosa abbiamo davvero bisogno. Quando ci sono gli aiuti possiamo fare tante cose per aiutare la gente, anche con poco...Continuiamo a sperare nella Provvidenza e siamo sicuri che non mancherà mai.”