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"Il sentiero di Francesco". Oggi l'arrivo a Gubbio

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“Chi percorre ‘Il Sentiero di Francesco’ si mette sui passi del Poverello di Assisi e attinge alla sua esperienza spirituale, della quale voglio richiamare uno dei nodi dinamici che l’hanno caratterizzata: l’atteggiamento di conversione permanente. Francesco non è mai pago. Progressivamente, si espropria dei beni materiali, di quelli affettivi e di se stesso per perdersi in Dio, dove può ritrovare la sua propria vera immagine. Ma non è mai arrivato, nel senso che ha continuamente riconosciuto che c’era qualcos’altro e qualcun altro da raggiungere, da conoscere, da amare”.

E’ il custode del Sacro Convento francescano di Assisi, fra’ Mauro Gambetti, a scrivere la meditazione che accompagnerà i pellegrini in cammino da Assisi a Gubbio nel loro ritorno a casa, al termine della settima edizione de “Il Sentiero di Francesco”. Si conclude oggi l’iniziativa che ha preso il via il primo settembre scorso.

Tre giorni sui passi del Poverello, quaranta chilometri ripercorrendo a piedi l’itinerario tra Assisi, Valfabbrica e Gubbio compiuto dal Santo quando, nell’inverno tra il 1206 e il 1207, si spogliò dei suoi beni davanti al padre Pietro di Bernardone e si mise in cammino verso Gubbio.

“Giunto alla settima edizione, il pellegrinaggio è un percorso sia spirituale che geografico – fanno sapere gli organizzatori -, da compiersi in compagnia di tante persone per poter condividere un’esperienza di spiritualità e vicinanza al creato; il tema di quest’anno è la riconciliazione con Dio. Quaranta chilometri da coprire in 3 giorni secondo una formula ormai consolidata”.

“Il pellegrinaggio Assisi-Gubbio, da compiersi passo dopo passo, nasce sia per riappropriarsi di una perduta, salutare ‘lentezza’ – continuano dall’Umbria - , essenziale per vivere un’esperienza di spiritualità e vicinanza al creato, sia per misurarsi da vicino con l’esperienza di Francesco d’Assisi, il Santo simbolo dell’amore e del rispetto per ogni creatura a cui si ispira Papa Francesco”.

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“Passo dopo passo, sul Sentiero come nella vita, siamo invitati a prendere coscienza di noi stessi e a riconoscere che siamo, spesso inconsapevolmente, alla ricerca continua di Dio… - scrive Padre Gambetti - il quale è in cerca di noi. Siamo altresì invitati a volgere lo sguardo a ciò che ci sta intorno e a chi ci sta intorno, in particolare a chi ci è compagno nel cammino: siamo chiamati a convertire il cuore a lui, riconoscerlo e onorarlo nella sua dignità e bellezza”.

“E di nuovo – continua - siamo invitati a volgere lo sguardo verso il nostro intimo, considerando quali comportamenti, ma anche quali atteggiamenti, quali sentimenti ci caratterizzano e ponderarli davanti ai gesti, alle parole, ai sentimenti di Gesù”.