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Il Sinodo del giorno, 10 ottobre

Papa Francesco esce dall'Aula del Sinodo | Terminati i lavori sinodali, Papa Francesco si reca verso la Domus Sanctae Marthae, 9 ottobre 2015 | Marco Mancini / ACI Stampa Papa Francesco esce dall'Aula del Sinodo | Terminati i lavori sinodali, Papa Francesco si reca verso la Domus Sanctae Marthae, 9 ottobre 2015 | Marco Mancini / ACI Stampa

La proposta di un pre-sinodo da celebrare in ogni continente prima del sinodo di tutti i vescovi ha caratterizzato i lavori della Quinta e Sesta Congregazione generale del Sinodo dei vescovi. I padri sinodali chiuderanno la giornata con una ora di discussione libera, per poi riunirsi nei circoli minori nel corso della prossima settimana.

La proposta è stata riferita da Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, nel consueto briefing con i giornalisti. Padre Lombardi si è anche soffermato su alcuni dei temi che hanno caratterizzato la discussione dei padri sinodali, i quali – dopo aver concluso l’analisi della prima parte dell’Instrumentum Laboris – hanno cominciato a concentrarsi sulla seconda parte, e hanno già cominciato a discutere della terza parte. 

Nonostante si siano portati in avanti con il lavoro, i padri sinodali – spiega padre Lombardi – discuteranno nei prossimi circoli minori solo della seconda parte dell’Instrumentum Laboris. Quindi riprenderanno in congregazione generale l’analisi della terza parte, con le consuete proposte dei modi. Non si sa ancora come si concluderà il processo sinodale, ha spiegato padre Lombardi, quindi non si sa se ci sarà un documento finale o semplicemente il discorso del Papa a chiudere l'Assise.

"Riguardo alle votazioni - ha spiegato padre Lombardi - la maggioranza dei due terzi si pone solo nella relazione finale. Ovviamente se ci sarà. Perché ancora non abbiamo la certezza di come avverrà la conclusione, cioè se ci sarà un documento finale. Vedremo se il papa darà delle indicazioni precise".

Tra gli intervenuti alla congregazione generale della mattina ci sono stati i cardinali Parolin, Montenegro, Ryłko, Thottunkal, Blázquez Pérez e gli arcivescovi Gómez, Pontier, Takami. L’arcivescovo Ioannis Spiteris di Corfù, Zante e Cefalonia (Grecia) ha tenuto l’omelia dell’Ora Terza, spiegando che “obbedire significa amare.”

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Appena dopo la preghiera, i padri sinodali hanno ascoltato la testimonianza di Penelope e Ishwarlal Bajaj, coppia indù-cristiana della diocesi di Mumbai in India, i quali hanno sottolineato come la libertà religiosa abbia aperto la strada alla fecondità del loro matrimonio.

Il cardinale Napier, presidente di turno dell’assemblea, ha ricordato come in questa fase del dibattito l’attenzione verrà concentrata sul rapporto tra famiglia ed evangelizzazione, famiglia e formazione e famiglia e accompagnamento ecclesiale.

Tra i temi che si sono affrontati durante le Congregazioni generali, la spiritualità familiare; la necessità di insistere sulla preghiera e sulla partecipazione all’Eucarestia e alla Riconcilaizione; la vocazione al matrimonio e alla vocazione familiare; la missionarietà della famiglia; l’importanza dei movimenti. È stato molto evidenziato anche il tema della famiglia come scuola della società. È tornato, a più riprese, il tema dell’importanza della misericordia, soprattutto per le famiglie in situazioni difficili. L’indissolubilità del matrimonio è stata generalmente difesa. È stata anche sottolineata l’importanza della formazione delle famiglie. Tra le buone pratiche, quella di una parrocchia di Tokyo, dove i cristiani sposati accompagnano i fidanzati per sei mesi.

L’Osservatore Romano ha voluto anche sottolineare una frase, diffusa prima via Twitter, ovvero che “la Chiesa non sia un treno veloce di dottrina, luminoso e pulito, che sfreccia dritto senza la consapevolezza del paesaggi.”

I vescovi africani, nel pomeriggio, si sono riuniti per un’altra delle loro riunioni periodiche, per fare il punto sullo stato dei lavori sinodali.