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Il Sinodo verso la Relatio Finalis

I Cardinali Lacroix e Turkson |  | Marco Mancini - Acistampa I Cardinali Lacroix e Turkson | | Marco Mancini - Acistampa

1355. Tanti sono gli emendamenti presentati dai Padri Sinodali all’Instrumentum Laboris. Lo ha annunciato il Direttore della Sala Stampa Vaticana, Padre Federico Lombardi, nel corso del consueto briefing quotidiano con i giornalisti. 51 invece gli interventi sulla bozza della Relatio Finalis: si è parlato anche del “rapporto tra la coscienza e la legge morale”.

Tre i Padri Sinodali intervenuti in Sala Stampa: il Cardinale Lacroix, Arcivescovo di Quebec, il Cardinale Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio Iustitia et Pax e Monsignor Van Looy, Vescovo di Gand.

"Questo Sinodo – ha affermato il presule belga - è la fine del giudicare le persone, è la fine di una Chiesa che dà giudizi su tutte le situazioni, è il segno di una Chiesa che accoglie, parla anche con chiarezza, ma l’ultima parola che a me rimane da questo Sinodo è la parola tenerezza che la Chiesa fa sua per qualsiasi situazione, non solo nella famiglia, tenerezza verso tutte le persone; potrebbe essere l’inizio di una Chiesa nuova".

Sul ruolo del Sinodo è intervenuto il Cardinale Turkson secondo il quale "il Papa ha riconosciuto l’importanza della collegialità, della sinodalità, e ha consentito a noi vescovi locali di portare avanti la sinodalità della Chiesa, di rispettare le competenze dei vescovi locali, e’ un messaggio molto importante di responsabilità per i vescovi locali nell’ambito della Chiesa universale. Essendo i Padri sinodali di diversi continenti, dunque di diverse culture e prassi pastorali, gli approcci sono diversi: ma ciò non indica la formazione di blocchi contrapposti, semmai è l’invito a un’apertura larghissima a tutte le situazioni in cui il matrimonio viene celebrato e vissuto". In ogni caso – ha concluso il porporato africano – “la nostra preoccupazione non è la ricerca del consenso”.

I vescovi – ha aggiunto il Cardinale Lacroix – devono camminare "con misericordia non seduti in trono o su una cattedra ma camminando insieme agli altri. Credo che la ricerca di discernimento che abbiamo compiuto ci aiuterà a trovare le soluzioni, ovviamente se ci aspettiamo ricette-miracolo per risolvere i problemi di tutte le famiglie allora no, ma saremo misericordiosi se riusciremo a far avanzare il popolo di Dio”.

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