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IOR, si dimettono due membri del Consiglio di Sovrintendenza

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IOR, il Consiglio di Sovrintendenza perde due membri. Clemens Boersig e Carlo Salvatori, due dei membri del “board laico” della cosiddetta “banca vaticana” hanno rassegnato le dimissioni nei giorni scorsi, al termine del percorso che ha portato all’approvazione e pubblicazione del Rapporto Annuale dell’Istituto delle Opere di Religione.

Le dimissioni – si legge in un comunicato dell’Istituto diramato dalla Sala Stampa vaticana – vanno comprese “nel quadro delle legittime riflessioni e opinioni circa la gestione di un Istituto di natura e finalità così particolari come lo IOR”.

Nulla viene detto riguardo alle “riflessioni e opinioni” che hanno portato alle dimissioni di due eminenti membri del Consiglio. Tra l’altro Carlo Salvatori, banchiere d’esperienza considerato un uomo di fiducia del Cardinale Pietro Parolin, era entrato nel Consiglio di Sovrintendenza IOR il 16 settembre 2014 insieme a Mauricio Larrain.

Salvatori siede attualmente nel Comitato di Presidenza del Bambino Gesù, che andò ad affiancare l’allora presidente dell’Ospedale Gestito della Segreteria di Stato Giuseppe Profiti.

Clemens Boersig invece proviene dal mondo Deutsche Bank, ovvero da un mondo bancario cruciale per le finanze della Santa Sede, considerata la ricchezza della Chiesa di Germania grazie alla Kirchensteuer, la tassa sulla Chiesa.

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Si può solo ipotizzare al momento che il dibattito fosse sospeso sull’idea dello IOR come un istituto sovrano dello Stato e l’idea dello IOR come banca commerciale. Ma si può pensare anche più banalmente ad una mera discussione sul tema degli investimenti: il profitto dello IOR nel 2015, certificato dal rapporto annuale (16,1 milioni di euro) è certamente basso, ed alcuni osservatori non comprendono come sia avvenuta la depressione dei fondi.

Lo IOR - argomentano gli osservatori - ha infatti di base investimenti obbligazionari, e l’aiuto della Banca Centrale Europea con il Quantitative Easing (ovvero l’acquisto di titoli di Stato e altri bond obbligazionari da parte della BCE) avrebbe potenzialmente potuto raddoppiare il reddito.

Forse è su questi punti che si è avviata una dialettica interna che ha portato alle dimissioni di due illustri membri del Consiglio di Sovrintendenza.

“I due consiglieri – si legge nel comunicato - hanno offerto un contributo competente e qualificato in questa fase importante per la stabilità e integrità dell’Istituto e la sua conformità non solo all’ordinamento interno vaticano ma anche agli obblighi assunti dalla Santa Sede a livello europeo”.

Ora parte la caccia ai due nuovi membri del Consiglio di Sovrintendenza dello IOR.