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Ivo da Kermartin, un avvocato santo

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Spesso nel sentire quotidiano si pensa che la professione dell'avvocato tiene lontano i fedeli dal diventare santi. Luogo comune. Anche in questa professione invece è possibile avvicinare le persone e poter risolvere i piccoli e gravi danni che la vita alle volte può riservare.

Partendo da questa premessa un giovane francese di nome Ivo di Kermartin (1253-1303) scelse di essere avvocato, ma dei più poveri ed abbandonati. Nato in una famiglia particolarmente agiata il giovane francese potè dedicarsi allo studio della legge e così facendo poter stare vicino alla gente più sola ed abbandonata soprattutto davanti ad un tribunale.

Giova premettere che purtroppo nella Francia del 1200 pochi potevano permettersi l'assistenza giuridica, allora relegata solamente ai ceti più abbienti e così le cause in danno della povera gente erano spesso già decise prima di andare in giudizio. A questo stato di cose il giovane Ivo rispose non solamente con la preghiera ma anche con l'azione. Infatti non solo tutelò i poveri ma costituì il primo vero patronato con lo scopo di creare un'associazione volta alla tutela giuridica di tutti coloro che privi di risorse ne avessero bisogno.

Dalle cronache dell'epoca risulta in maniera lampante che il buon giovane faceva di tutto pur di sollevare un uomo caduto nella disperazione financo cedergli i suoi abiti e lui indossare quelli del bisognoso. Tale stato di cose non passò inosservato e ben presto divenne un punto di riferimento per tanta gente che da lui attendeva non solo un aiuto materiale ma anche una parola di conforto che immancabilmente arrivava.

Non contento di tale opera divenne sacerdote nel 1284 e praticò il suo sacerdozio nella diocesi di Louannec.

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Morirà nel 1303 in estrema povertà dopo aver dato tutto ai poveri e non solo il suo tempo, doni e talenti ma anche e di più il suo cuore.

Verrà canonizzato da Papa Clemente VI nel 1347.