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La Chiesa irachena con la preghiera a Fontana di Trevi

Fontana di Trevi in rosso |  | ACS Fontana di Trevi in rosso | | ACS

I cristiani sono il gruppo religioso maggiormente perseguitato e la loro condizione continua a peggiorare in molti dei paesi in cui affrontano da tempo gravi limitazioni alla libertà religiosa. Lo conferma il Rapporto sulla libertà religiosa di Aiuto alla Chiesa che Soffre che, pubblicato dal 1999, di edizione in edizione continua a denunciare la drammatica tendenza.

Per sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica al tema della persecuzione, ACS domani alle ore 20 illuminerà Fontana di Trevi di rosso a simboleggiare il sangue dei tanti martiri cristiani uccisi ancora oggi in odio alla fede.

Si stima che in tutto il mondo siano intorno a 200milioni i cristiani perseguitati. E in molte aree le loro condizioni continuano a peggiorare. In Africa, dove gruppi jihadisti come Boko Haram e al Shabab guadagnano sempre più terreno. In Asia, dove ai fondamentalismi islamico, indù e buddista si unisce la persecuzione perpetrata da regimi totalitari quali quello nordcoreano.

Tra gli scenari più tetri, ovviamente quello mediorientale. In Iraq, dove dal 2002 ad oggi la popolazione è diminuita da un milione a meno di 300mila, con una impressionante media di 60/100mila partenze ogni anno. Se la tendenza continuasse, la comunità cristiana non esisterebbe in soli 5 anni.

E dalla capitale irachena giunge una nuova adesione all’iniziativa ACS, da parte del Patriarca caldeo Louis Raphael I Sako. "Domani sera ci uniremo a voi in preghiera. Siamo lieti di essere in tal modo in comunione e unità con tutto il mondo cristiano". Anche il patriarca sottolinea la necessità di accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica sul martirio cristiano. «Purtroppo perseguitare i cristiani è divenuto un fenomeno diffuso. Non soltanto in Iraq, ma in molte parti del mondo e perfino in Occidente dove i fedeli sono discriminati». Il prelato iracheno ricorda inoltre il valore della testimonianza dei martiri cristiani: "Un modello di amore totale, fedeltà e sacrificio che deve far riflettere tutti. Noi cristiani iracheni traiamo forza dalla loro testimonianza di fede e siamo convinti che il sangue dei martiri ci darà tanta speranza e riuscirà a cambiare l’attuale situazione".

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Nel corso della serata, di fronte a Fontana di Trevi, interverrà il vescovo caldeo di Aleppo, monsignor Antoine Audo, in quei giorni in Italia ospite di ACS per testimoniare il dramma dei cristiani di Siria.

Anche la Siria rischia oggi di svuotarsi della sua presenza cristiana. Secondo monsignor Audo del milione e mezzo di cristiani che abitavano il Paese prima della guerra, ne rimangono appena 500mila. Simbolo dell’esodo di fedeli è la città-martire di Aleppo, fino al 2011 roccaforte della cristianità in Siria e casa di 160mila fedeli. Oggi ne sono rimasti appena 40mila.