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La giornata del Papa a Santa Cruz, salesiani e movimenti popolari

La gente della Bolivia festeggia l'arrivo del Papa |  | Alan Holdren/CNA La gente della Bolivia festeggia l'arrivo del Papa | | Alan Holdren/CNA

Terminata la parte ufficiale e più “politica” della’ arrivo in Bolivia il Papa già nella serata di mercoledì si è trasferito a Santa Cruz de la Sierra. L'insediamento originario della città era a circa 220 km ad est rispetto alla posizione attuale, qualche chilometro a sud dell'odierna San José de Chiquitos. Nel 1592 dopo lotte con gli indigeni la città fu spostata alla posizione attuale sulle rive del fiume Piraí. Alcuni resti dell'iniziale insediamento possono essere visitati nella località di Santa Cruz la Vieja (Vecchia Santa Cruz) nei pressi di San José de Chiquitos, che a sua volta fu fondata nel 1692 come missione dei Gesuiti. Santa Cruz de la Sierra è il centro della protesta di vari dipartimenti boliviani per consolidare le autonomie regionali.

Il primo appuntamento pubblico del Papa alla dieci di mattina, ma in Italia saranno le 16.00, è la messa nella grande Piazza del Cristo Redentore, spazio urbano che può accogliere anche 2 milioni di persone. Con la Santa Messa presieduta dal Papa si apre il V Congresso eucaristico nazionale, che proseguirà nella città di Tarija. La gigantesca statua in bronzo del Cristo Redentor di Santa Cruz si trova nel secondo anello, all'inizio del viale omonimo, che è una delle tante ampie strade che creano un enorme spazio urbano. La statua, opera di Emilio Luján, nel 2011 celebrò i suoi primi 50 anni di vita e dal primo giorno è un simbolo molto caro ai cittadini e caratteristico della città. Nel 2013 il Parlamento dichiarò la statua Patrimonio dello Stato. L'idea del monumento ebbe un'origine precisa: il "IV Congreso Eucarístico Nacional de 1961.

Nel pomeriggio il Papa si reca al Collegio Don Bosco per incontrare sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi. I primi salesiani arrivarono in Bolivia nel 1896 e nella capitale La Paz fondarono un “Colegio de Artes y Oficios”. Oggi questi centri di formazione professionale sono tre dopo la nascita di "Escoma" (nella provincia di Camacho) e il "Centro Agropecuario" in Muyurina (Santa Cruz). I salesiani in Bolivia hanno creato e dirigono numerose realtà educativi sia maschili sia femminili in 4 città: La Paz, Santa Cruz, Cochabamba e Sucre. Inoltre esiste anche la "Universidad Salesiana de Bolivia - USB), fondata nel 1998, con sede a La Paz e un'altra a Cochabamba.

Poi l’incontro e il discorso più atteso del viaggio al II Incontro mondiale dei Movimenti Popolari.

II convegno si svolge nell'edificio “Guarayo” del centro fieristico “Expo Feria”. Lo spazio scelto può accogliere 3.00/3.200 persone. L'evento, coordinato da Juan Grabois, in collaborazione con il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e con la Pontifica Accademia delle Scienze Sociali, fa seguito al Primo Incontro (28 ottobre 2014), che ebbe luogo in Vaticano nell'ottobre 2014 e riunisce delegati dei movimenti popolari da tutto il mondo, lavoratori precari e dell'economia informale, migranti, indigeni, contadini senza terra e abitanti di zone periferiche.

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La giornata del Papa in Bolivia si concluderà alle 18.30 circa ora locale, a Roma sarà mezzanotte e mezzo.

Nell’incontro di ottobre il Papa spiegò: "Questo nostro incontro non risponde a un’ideologia. Voi non lavorate con idee, lavorate con realtà come quelle che ho menzionato e molte altre che mi avete raccontato”. E ancora disse che “i movimenti popolari esprimono la necessità urgente di rivitalizzare le nostre democrazie, tante volte dirottate da innumerevoli fattori. È impossibile immaginare un futuro per la società senza la partecipazione come protagoniste delle grandi maggioranze e questo protagonismo trascende i procedimenti logici della democrazia formale.”