Una riflessione sull’amore fraterno e la gloria di Dio quella di Luis Gerardo Cabrera Herrera, O.F.M., Arcivescovo di Cuenca in Ecuador proposta questa mattina nell’ Aula del Sinodo.

Alla preghiera di inizio dei lavori non era presente il Papa impegnato prima in un’altro incontro e poi nella udienza generale.

“ La presenza degli altri ci aiuta uscire da noi stessi e guardare il meglio, ciò che più ha bisogno di vivere in dignità e libertà” ha detto l’arcivescovo “È interessante notare che, più cerchiamo il bene degli altri, più scopriamo i nostri punti di forza e qualità” e “la famiglia, in questo contesto, diventa una scuola, dove si imparano i valori fondamentali come il rispetto e la solidarietà”.

Ma dobbiamo anche aprirci alla gloria di Dio. “La gloria umana diventa di fronte alla gloria di Dio non solo ridicola ma offensiva.” E ha concluso il padre sinodale:  “La famiglia come Chiesa domestica, è lo spazio proprio per  sperimentare la gloria di Dio, e per non lasciarsi sedurre dalle luci effimere di gloria umana che altrimenti ci fanno discriminare i fratelli considerandoli di seconda o terza categoria.”