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La Veronica torna a casa. Un pellegrinaggio antico rivive grazie ai fedeli di Manoppello

Sacro Volto | Sacro Volto di Manoppello | Wikimedia Commons Sacro Volto | Sacro Volto di Manoppello | Wikimedia Commons

La Veronica torna a casa. Il pellegrinaggio che avrà luogo il 16 gennaio prossimo dalla Basilica di San Pietro a Santo Spirito in Sassia ripercorre il percorso un tempo seguito dall’antica processione della Veronica. E una copia del Volto Santo sarà con i pellegrini che proverranno proprio da Manopello, sede del Santuario del Volto Santo. Sono in molti gli studiosi che identificano il Volto Santo di Manoppello con il velo della Veronica.

Una processione che si carica di una serie di dati significativi, specialmente nell’anno del Giubileo. Il sudario di Cristo, conosciuto e venerato come “Veronica” (ovvero “vera icona”) era una delle reliquie che erano giunte a Roma. Ed era particolarmente venerata da Papa Innocenzo III. Il quale nel 1208 istituì la processione del Sacro Volto, che nella domenica dopo l’ottava dell’Epifania si muoveva da San Pietro fino alla Chiesa di Santo Spirito in Sassia e l’annesso ospedale.

La processione fu subito un successo, folle di fedeli arrivavano a partecipare, e queste circostanze portarono anche alla ricostruzione e all’ampliamento dell’ospedale di Santo Spirito in Sassia, che era nato nell’VIII secolo come albergo, ospizio, seminario e cimitero per i pellegrini Sassoni che venivano da sempre in pellegrinaggio a Roma.

Questa partecipazione fu uno dei motivi per cui Bonificio VIII indisse il primo Giubileo, nel 1300. E infatti all’inizio non si andava a Roma per la Porta Santa o per vedere il Papa, ma per visitare le tombe di Pietro e Paolo e appunto la Veronica. Per la cronaca, la prima porta Santa fu aperta nel 1425 a San Giovanni in Laterano, e la Porta Santa di San Pietro fu costruita solo per l’Anno Santo del 1500 da Alessandro VI.

Il fatto che un gruppo di pellegrini da Manoppello arrivi a Roma per tenere la stessa processione con una copia di quella che molti ritengono la Veronica originale ci riporta direttamente al significato originario del Giubileo. Ma le coincidenze interessanti non terminano qui. Innocenzo III non solo fece ampliare il complesso di Santo Spirito in Sassia, ma dettò le prime regole dell’organizzazione ospedaliera, che era sottoposta alle dirette dipendenze del Papato. E cosa si trova nel manoscritto del “Liber Regulae Sancti Spiriti in Saxia”? Si trova, appunto, una delle più antiche illustrazioni della Veronica, che rappresenta Papa Innocenzo III con la Veronica nella mano sinistra e la Regola concessa ai frati ospedalieri nella mano destra.

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Non solo: Innocenzo III scrisse una apposita preghiera per la Vera Immagine. La quale scomparve durante il Sacco di Roma (1527), che non risparmiò la Chiesa del Santo Spirito. Secondo Andreas Resch, redentorista austriaco e studioso di fenomeni paranormali, l’immagine sarebbe stata posta in salvo proprio a Manoppello.

E così il pellegrinaggio che si tiene il 16 e 17 gennaio prossimo rappresenta come una chiuura del cerchio, ad ottocento anni dalla morte di Innocenzo III. Nel frattempo, la Chiesa di Santo Spirito in Sassia è diventato per volere di San Giovanni Paolo II Santuario e centro spiritualità della Divina Misericordia, legato a suor Faustina Kowalska. Quest’ultima fu proclamata santa proprio durante il Giubileo del 2000, nell’anno in cui si rinnovò l’interesse del sacro Volto. E cardinale diacono di Santo Spirito in Sassia è stato per quasi 25 anni il Cardinale Fiorenzo Angelini, l’ultimo porporato veramente romano. Il Cardinale Angelini era un convinto sostenitore del fatto che l’immagine di Manoppello fosse appunto la Veronica, e anche per questo fondò nel 1997 l’Istituto Internazionale di Ricerca del Volto di Cristo.

Tutto, insomma, si lega all’Anno Santo della Misericordia. E si unisce ad un’altra circostanza: fu Innocenzo III a confermare la Regola Francescana. Un Papa il cui nome si ispira a San Francesco ha proclamato dunque un Anno Santo della Misericordia nell’800esimo dalla morte di un Papa che confermò la Regola Francescana e che fu tra gli artefici di quel complesso di Santo Spirito in Sassia che oggi è dedicato proprio alla Divina Misericordia.

Tutto questo era racchiuso nell’idea del pellegrinaggio, maturata proprio ad un incontro che aveva come tema, ovvero il convegno nazionale dei rettori dei santuari italiani. L’idea fu inizialmente discussa da mons. Josef Bart, rettore del Santuario di Santo Spirito in Sassia, e padre Carmine Cucinelli, rettore del Santuario del Volto Santo di Manoppello, alla presenza dello scrittore Paul Badde.

Il pellegrinaggio inizierà dalla fine del colonnato di San Pietro alle ore 16. Alle ore 18,30, l’arcivescovo Georg Gaenswein, Prefetto della Casa Pontificia, celebrerà una Messa solenne conclusiva.