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L’Arcivescovo Delpini ricorda il Cardinale Martini:“Era capace di promuovere il confronto"

Celebrazione del 5 anniversario di morte del Cardinale Martini |  | Chiesa di Milano Celebrazione del 5 anniversario di morte del Cardinale Martini | | Chiesa di Milano

“Oggi ricordiamo con particolare affetto e gratitudine il cardinale Martini, la sua personalità eminente capace di convocare e di promuovere il confronto, di convincere a percorsi di interiorizzazione e di discernimento profondi”. E’ il pensiero dell’Arcivescovo eletto di Milano, Monsignor Delpini. In Duomo il cardinale Scola ha presieduto la Celebrazione eucaristica di suffragio del cardinale Carlo Maria Martini, a cinque anni dalla scomparsa. L’omelia è stata pronunciata dall’arcivescovo monsignor Mario Delpini.

Quest’anno è una novità: è lui, infatti, dall’ambone, che predica in Duomo. Monsignor Delpini prenderà possesso della Diocesi il 9 settembre prossimo entrandovi solennemente il 24. “Credo che sia la festa di un popolo che si riconosce radunato per Grazia di Dio, di chi dice noi camminiamo insieme tutti convocati. Noi che siamo diversi, ciascuno con sensibilità e storie diverse, problemi personali, eppure ciò che ci tiene uniti è così forte, profondo e bello che stiamo insieme”, ha detto l’Arcivescovo eletto.

Il pensiero dell’Arcivescovo va anche a se stesso, “per non essere – dice – troppo spaventato del compito che mi aspetta”. Cosa chiedere, quindi, “se non che continui la gioia degli Otto Giorni: questo essere insieme che rende possibile offrire una testimonianza credibile e affrontare le sfide formidabili che ci stanno davanti”?

Sulla tomba del cardinale Martini ognuno ha deposto tre rose rosse e un piccolo bouquet di rose gialle bianche. Infine l’Orazione, la benedizione finale con i due inginocchiatoi, posti vicini davanti alla sepoltura, su cui pregano silenziosamente il cardinale Scola e monsignor Delpini e il saluto affettuoso ai parenti suggellano questo intenso momento vissuto idealmente dall’intera Diocesi. Quello cui da voce, infine il cardinale Scola parlando di gratitudine per “una memoria proiettata nel futuro così che si possa essere segno prezioso, nel solco dell’eredità del cardinale Carlo Maria, per la vita della nostra Chiesa e della nostra città".

 

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