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Laudato si, l'enciclica del Papa vista dall'ambasciatore Mancini

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“A 18 mesi dalla presentazione della Enciclica Laudato si’, in un mondo di straordinaria volatilità delle idee e precarietà dei valori, possiamo sicuramente affermare come l’Enciclica rappresenti la testimonianza più vivida della nostra epoca”.

A ricordarlo è stato l’ambasciatore italiano presso la Santa Sede Daniele Mancini che è intervenuto alla conferenza della Pontificia università lateranense: "La terra degli uomini - L'ecologia integrale nellaLaudato Si'". L’ Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede ha contribuito alla conferenza su una tematica di grande attualità, quale quello della protezione ambientale, che tocca in pari modo la sensibilità laica e religiosa.

Papa Francesco, ha ricordato Mancini, “ha mirabilmente espresso la sua capacità visionaria nell’Enciclica “Laudato Sì’”, un documento che è anche un forte appello all’impegno che deve accomunarci con l’obiettivo di salvaguardare il miracolo della creazione, la nostra “casa comune””.

Ecologia integrale per una Enciclica della “complessità”, secondo il diplomatico italiana, che “rappresenta la complessità dell’attuale mondo globalizzato e la necessità di un approccio sistemico che evidenzi le intime connessioni tra gli essere umani e tra questi e l’ambiente che li circonda”. Papa Francesco per Mancini , “non rifiuta l’atteggiamento tecno-scientifico in sé, anzi, innalza il progresso a conquista culturale dell’uomo. Evidenzia ulteriori binomi che rappresentano squilibri nella società odierna, come per esempio ricco-povero, logica breve termine-effetti a medio lungo termine, crescita economica-sfruttamento ambientale”.

Alla conferenza aperta da Enrico dal Covolo, Rettore della Pontificia Università Lateranense, hanno partecipato anche Gian Luigi Galletti, ministro dell'Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare, Marcelo Sánchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali,  Périn Saint-Ange, vicepresidente Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo IFAD e Alberto Melloni, direttore Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII.

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