Procede spedita la causa di beatificazione del giudice Rosario Livatino, assassinato dalla mafia nel settembre 1990 all'età di 38 anni. Nei giorni scorsi infatti si è conclusa la fase diocesana del processo condotta ad Agrigento e l'incartamento è ora all'esame del Cardinale Arcivescovo Francesco Montenegro.

Presumibilmente a settembre il fascicolo passerà in Vaticano per il vaglio della Congregazione per le Cause dei Santi. Postulatore della causa è Don Giuseppe Livatino, cugino del magistrato ucciso da Cosa Nostra.

Ma nei giorni scorsi la lapide che ricorda il magistrato, posta sul luogo dell'omicidio, è stata danneggiata. Un gesto fermamente condannato dal Cardinale Montenegro. "Come cristiani e come cittadini - ha detto il porporato - ci sentiamo offesi e addolorati per il gesto compiuto a danno della stele che ricorda il sacrificio di sangue che il Giudice Livatino ha pagato nel 1990. Alla barbarie della sua morte si è voluta aggiungere anche quella dell’oltraggio alla sua memoria, per tentare di eliminare ogni traccia che ricordasse un uomo che ha vissuto per la giustizia e per essa ha dato la vita. Dietro il vile atto si nasconde quella logica mafiosa che tanto male ha fatto al nostro territorio. Siamo consapevoli che ci sono ancora persone e sistemi di potere che lavorano per distruggere il bene, per danneggiare la dignità di tanti cittadini onesti e per impedire qualsiasi sviluppo della Sicilia. A queste persone ripetiamo l’appello di Giovanni Paolo II: Convertitevi, un giorno verrà il giudizio di Dio".